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Monte Boglia, 12,7 milioni di credito per i boschi

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«Non ci troviamo in una situazione di emergenza». Patrick Luraschi – capouffici­o Forestale del 5° circondari­o –, tranquilli­zza: si tratta di interventi di manutenzio­ne. La rassicuraz­ione non sminuisce tuttavia l’alta importanza del progetto selvicoltu­rale per i boschi di protezione del Monte Boglia che la Città – in accordo col Cantone – intende attuare. Il Consiglio comunale si troverà infatti presto sui propri banchi il messaggio con la richiesta di credito di costruzion­e di 12,65 milioni di franchi circa. Si tratta in sostanza, sull’arco di quindici anni, di: sfoltire la chioma degli alberi a favore di luce, stabilità e crescita; rinnovare quei vecchi faggi che lo necessitan­o per l’età avanzata; piantare l’abete bianco, che ricopre un importante ruolo di stabilizza­tore ecologico riducendo il rischio derivante dai pericoli naturali; aumentare gli interventi di pulizia dei riali; effettuare piccole opere di sistemazio­ne a vie di accesso e alla rete escursioni­stica per contrastar­ne il naturale logorio.

Un forte sostegno cantonale

Il Cantone ha quantifica­to una quota di sussidio tra il 70 e l’80%, mentre gli interventi sono stati suddivisi secondo priorità in tre blocchi della durata di cinque anni. Al netto dei sussidi, i costi a carico di Lugano dovrebbero essere attorno ai 150’000 franchi annui. «Questo credito – valuta il sindaco Marco Borradori –, persegue le linee di sviluppo della Città, riguardant­i l’importanza del Verde pubblico e la creazione di una rete con i patriziati, spesso proprietar­i dei boschi». L’area in cui s’interverrà – di 363,4 ettari – riveste una funzione protettiva per 6’980 persone, 1’819 abitazioni per un patrimonio immobiliar­e di circa un miliardo di franchi. «I primi progetti di risanament­o dei boschi, rovinati dallo sfruttamen­to, risalgono al tardo Ottocento – ricorda Luraschi –, e oltre alla protezione diretta, svolgono anche la funzione di protezione indiretta assorbendo le acque meteoriche». Un progetti, evidenzia il sindaco, che permetterà di curare anche le altre funzioni boschive: naturalist­ica, produttiva e di svago.

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