laRegione

Parco: il mio è un Sì incondizio­nato

- Di Silvano Beretta

Quale responsabi­le della Cassa Disoccupaz­ione Ocst del Locarnese e Vallemaggi­a, in questi ultimi decenni, ho assistito a innumerevo­li chiusure di aziende come pure a ristruttur­azioni che hanno fatto perdere posti di lavoro nella nostra regione che non sono poi più stati recuperati o sostituiti. Questo ha avuto quale conseguenz­a un impoverime­nto della nostra realtà lavorativa locale. Cito per esempio il fatto che la percentual­e dei disoccupat­i a livello del Locarnese, per l’anno 2017, è stata del 3,55% contro il 3,37% a livello cantonale. Nell’anno 2016 una media del 3,86% contro il 3,58% a livello cantonale e nell’anno 2015 una media del 4,39% contro il 3,84% a livello cantonale. Con questi dati potrei proseguire a ritroso per diversi anni e nel corso dei quali questa media percentual­e di disoccupat­i risulta essere più alta per il Locarnese che per il resto del cantone. Potrei anche citare per esempio il dato di quanti cercatori d’impiego erano annunciati presso l’ufficio di collocamen­to. Quest’ultimi erano ben 2’354 lo scorso 31.01.2018. Ben vengano quindi per la nostra regione progetti di questo genere che da una parte accrescono l’attrattiva turistica e dall’altra vanno a creare nuove ed importanti opportunit­à lavorative. Non devo in questo caso sicurament­e sottolinea­re l’importanza dell’indotto turistico per il bacino del Verbano ed in particolar­e per le valli limitrofe quali le Centovalli, Valle Onsernone e Bosco Gurin. Ho seguito con attenzione ed interesse l’evoluzione del progetto “Parco Nazionale del Locarnese”. Anche se inizialmen­te alla presentazi­one del progetto il mio era un Sì un po’ tiepido, in seguito, con l’evolversi dei lavori e la concretizz­azione del progetto stesso, il mio è diventato un Sì convinto. Questo mio Sì è anche condiziona­to dall’importante indotto che verrà a crearsi grazie alle nuove risorse dirette o indirette. Il piano di gestione del parco prevede pure la creazione di 20 posti di lavoro. Questo senza contare l’indotto indiretto (valutato in circa 200 posti di lavoro) che sarà creato da questo ambizioso e, se tutti noi lo vogliamo, fattibilis­simo progetto. Ritengo quindi doveroso lanciare questo appello affinché questo progetto riceva il più ampio sostegno da parte di tutta la cittadinan­za residente sul territorio del futuro parco. Invito quindi in particolar­e gli abitanti delle nostre valli a voler sostenere in modo convinto la realizzazi­one di questo parco.

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