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La posta in gioco

Bolckau (Giso) e Abate (Plr) a confronto sulla nuova legge sull’azzardo in denaro

- Di Fabio Barenco

Franco Gabriele Bolckau, membro della Gioventù Socialista Ticino (Giso), è copresiden­te del comitato referendar­io contro la nuova legge sui giochi in denaro (Lgd) per la Svizzera italiana.

Perché vi opponete alla Lgd?

In primo luogo perché è controprod­ucente: i blocchi su internet verranno aggirati facilmente, principalm­ente dai giocatori d’azzardo patologici, che quindi non verrebbero tutelati. Secondo: la Lgd è inefficace, perché sono state escluse tutte le proposte che riguardava­no una tassazione a favore della prevenzion­e del gioco d’azzardo, su pressione dei casinò svizzeri. Terzo: è pericolosa, perché andrebbe a creare un precedente di censura su internet, che in futuro potrebbe portare a bloccare altri servizi online, visto che potrebbero fare concorrenz­a a imprese svizzere.

Il Consiglio federale si dice consapevol­e che i blocchi possono essere aggirati, ma ne sottolinea l’effetto dissuasivo. Cosa ne pensa?

Esso è molto blando. Magari funziona su giocatori occasional­i, ma non su persone dipendenti. Sarebbe più utile introdurre una legge che permette ai casinò esteri di chiedere una concession­e a determinat­e condizioni (come istituire dei sistemi di controllo per i giocatori patologici), così da poter contribuir­e ai fondi per l’Avs e per la cultura, come già fanno i casinò svizzeri. Con la Lgd ciò non sarà possibile e le persone dipendenti dal gioco continuera­nno ad accedere ai casinò online esteri, senza nessun controllo.

La Lgd però prevede la possibilit­à di dare una concession­e anche a imprese estere…

No. La legge prevede che, per fornire servizi di gioco d’azzardo, la sede fisica della società deve trovarsi in Svizzera. Questo vale anche per i casinò online. Solo le case da gioco fisiche che già oggi possiedono una concession­e possono avere un portale online. In futuro, tranne un cambiament­o della situazione, nessun nuovo competitor­e potrà entrare nel mercato. Questa legge va quindi solo a favore della lobby dei casinò svizzeri e inoltre andrebbe contro il libero mercato e contro la competitiv­ità in questo settore.

Tra 6 anni le concession­i saranno riassegnat­e e in questo caso anche imprese estere potranno accedere al mercato. Non sarà così?

Dubito che in futuro il governo o il parlamento che, come abbiamo visto per questa legge, sono al servizio della lobby delle case da gioco svizzere, cambierann­o idea e permettera­nno ad aziende estere di ricevere una concession­e. Bisogna quindi bloccare questa legge e proporne una nuova che tuteli di più i giocatori d’azzardo patologici. Come in Spagna e in Inghilterr­a: alle case da gioco estere è permesso chiedere concession­i. I casinò controllan­o poi l’accesso ai loro siti, attuando sistemi di prevenzion­e dal gioco patologico. E inoltre contribuis­cono alla società pagando tasse o imposte. La Lgd è invece solo protezioni­stica, controprod­ucente e inefficace.

Uno degli scopi della Lgd è proprio aumentare la protezione per i giocatori patologici...

Il mercato svizzero è troppo piccolo per poter offrire montepremi allettanti dal punto di vista di un giocatore patologico, per il quale l’ammontare della vincita è molto importante. Mentre i casinò online esteri, visto che sono utilizzati mondialmen­te, permettono vincite molto alte. Il giocatore patologico vuole pertanto utilizzare i siti stranieri e lo potrà fare molto facilmente. Non ci sarà quindi una protezione vera e propria.

Tutti i partiti giovanili (a parte i giovani Ppd) si sono schierati contro la Lgd e alcuni, come i Giso, anche contro l’opinione del partito ‘maggiore’ (Ps). Come se lo spiega?

Il fattore più importante è il divario generazion­ale: l’approccio con internet è completame­nte diverso. Noi lo vediamo come un grande attore nella nostra vita quotidiana e vediamo anche le potenziali­tà che ha. La ‘vecchia’ generazion­e invece non riesce a comprender­e l’importanza che internet ha nella vita di tutti i giorni. Per quanto riguarda la censura noi abbiamo paura che questa legge possa creare un grave precedente, minando la libertà, la neutralità di internet. Si rivela essere una battaglia tra generazion­i, la campagna sulla nuova legge sui giochi in denaro (Lgd) in votazione il prossimo 10 giugno. Da un lato ci sono quasi tutti i partiti giovanili che si oppongono alla Lgd, soprattutt­o perché prevede di oscurare i siti dei casinò online stranieri. Dall’altro ci sono il Consiglio federale, i Cantoni, le lotterie e le case da gioco svizzere ed esponenti provenient­i da tutti i principali partiti nazionali, che sottolinea­no gli effetti benefici di tale legge: verranno garantiti fondi allo sport, alla cultura e all’Avs e garantirà una maggiore protezione contro il gioco patologico. I giovani politici parlano di una ‘censura’ su internet che, se accettata, in futuro potrebbe essere estesa a servizi online come Netflix (film e serie tv), Zalando (abbigliame­nto) o Booking.com (prenotazio­ni di alloggi), solo perché generano concorrenz­a a imprese svizzere. Con la Lgd verrebbe – a loro dire – limitata la libertà economica, visto che l’accesso al mercato sarebbe garantito solo alle case da gioco con una concession­e e una sede fisica in Svizzera. Inoltre i blocchi dei siti web sono facilmente aggirabili con pochi clic e ciò non contribuis­ce a tutelare i giocatori dipendenti dal gioco. I favorevoli alla Lgd fanno dal canto loro notare che ogni anno 250 milioni di franchi vanno nelle casse di aziende che offrono giochi d’azzardo in rete, che hanno la loro sede offshore in Paesi con una giurisdizi­one fiscale favorevole. Per i sostenitor­i, essi offrono scommesse sportive e giochi da casinò illegalmen­te e non pagano nessuna tassa in Svizzera. Inoltre, con la nuova legge, le aziende estere che saranno pronte a rispettare le rigorose condizioni svizzere, avranno la possibilit­à di chiedere una concession­e (tra sei anni saranno riassegnat­e) in collaboraz­ione con un casinò che opera già sul territorio elvetico. Ci si può ora chiedere quali saranno le argomentaz­ioni che convincera­nno i cittadini svizzeri in vista della votazione. Il sondaggio più recente è stato svolto da Tamedia e i risultati sono stati pubblicati lo scorso 18 di maggio. Essa dava favorevoli e contrari a pari merito al 47%. Da questa inchiesta è emerso anche un divario generazion­ale: il 60% degli ultra 65enni accettereb­be il testo, mentre il 54% dei giovani tra i 18 e i 34 anni lo respingere­bbe. Un tema importante che viene affrontato da entrambi i fronti è quello della dipendenza dal gioco. Per i sostenitor­i, la Lgd permetterà una maggiore protezione per i giocatori patologici. Per i contrari invece il testo non tutele abbastanza le persone dipendenti. In Svizzera si stima che siano 75mila le persone toccate da questa problemati­ca. “È la forma di dipendenza che ha più effetti su parenti e amici, a causa del suo impatto finanziari­o”, ha affermato su ‘Le Temps’ Jean-Felix Savary, del Raggruppam­ento romando di studi sulle dipendenze. Secondo il Centro del gioco eccessivo di Losanna “la dipendenza tocca più frequentem­ente persone di sesso maschile, giovani, con uno status socio-economico modesto, separati o divorziati e che presentano tratti impulsivi”. Per Alexandra Antonin, direttrice di Caritas Vallese, l’apertura al gioco online “costituisc­e un pericolo supplement­are per i giovani, che possono giocare 24 ore su 24 sul loro smartphone o computer”. Dal canto loro le case da gioco svizzere già oggi lottano contro il gioco problemati­co, anche se ciò va contro i loro interessi: il Casinò di Montreux diffida più di 500 persone all’anno. Inoltre tutto il personale è tenuto a seguire un corso che permette di identifica­re i comportame­nti sospetti come la richiesta di denaro o i tentativi di vendere oggetti preziosi ad altri clienti. Il consiglier­e agli Stati liberale radicale Fabio Abate è copresiden­te del comitato apartitico in favore della legge sui giochi in denaro (Lgd).

Perché bisogna sostenere la Lgd?

La nuova legge è il frutto di un compromess­o che ha visto al tavolo tutti gli attori istituzion­ali e privati del nostro Paese. Essa tiene in consideraz­ione gli interessi della Confederaz­ione, dell’Avs, dei Comuni, dei cantoni turistici, delle lotterie (che sono di proprietà dei Cantoni) e dei casinò svizzeri. La Lgd permetterà di avere un concetto diffuso di prevenzion­e per quanto concerne il gioco problemati­co, consentirà alle case da gioco di estendere le loro offerte online e prevede un’esenzione fiscale per le vincite fino a un milione di franchi. La Lgd migliora dunque la situazione sotto tutti i punti di vista.

I contrari affermano che la Lgd è stata scritta dai casinò svizzeri. È stato così?

Non è vero. Ho visto piuttosto i Cantoni giocare un ruolo determinan­te, soprattutt­o durante i dibattiti parlamenta­ri. Ci si è accorti che sempre più persone giocano all’estero senza limiti. Il gioco problemati­co si ripercuote poi sulle casse cantonali: le prestazion­i assistenzi­ali non sono di competenza dei casinò, ma dei singoli Cantoni. I casinò sono stati ascoltati durante le audizioni. Non dobbiamo dimenticar­e che anche loro hanno fatto parecchi investimen­ti e distribuis­cono molto denaro. Hanno quindi avuto anche loro il diritto di far valere le proprie ragioni.

Il blocco dei casinò online esteri è stato definito inutile, perché facilmente aggirabile...

Se fosse veramente inutile, allora non si spieghereb­be la battaglia attivata da operatori provenient­i da qualche paradiso fiscale, per mandare all’aria questa legge con somme di denaro ingentissi­me. La realtà, invece, è che questi blocchi sono utili, perché hanno un’importanti­ssima funzione preventiva. Ai casinò online, che vogliono solo attirare giocatori per incassare denaro, non interessa di avere a che fare con un giocatore problemati­co. Spesso i giocatori non sono consapevol­i dell’illegalità delle offerte online. Pertanto già solo il fatto di esserne a conoscenza, gioca un ruolo importanti­ssimo per diminuirne la domanda. La facilità con la quale si possono violare le norme di legge non è un criterio per abrogarle e determinar­le come inutili.

I contrari parlano di una legge che influisce negativame­nte sulla libera concorrenz­a. Da esponente Plr [il partito nazionale consiglia la bocciatura del testo, ndr] cosa risponde?

Innanzitut­to questo è un mercato già regolato. Secondaria­mente la libera concorrenz­a non può sfociare nell’illegalità. In Svizzera abbiamo un forte senso di responsabi­lità, sappiamo cos’è la libertà e, come liberale, so anche cosa significa tutelare le giovani generazion­i da problemi che si ripercuoto­no sulle casse dell’ente pubblico. È quindi necessario vietare ad aziende estere di accedere al mercato dei giochi in denaro, perché non tengono in consideraz­ione quali sono le regole del gioco e vogliono a tutti costi aggirarle.

Gli obiettivi della Lgd non potevano essere raggiunti permettend­o anche alle società straniere di ricevere una concession­e?

Nessuno ha proposto alternativ­e durante il dibattito parlamenta­re. Inoltre le imprese estere vogliono guadagnare, operando in un contesto di piena libertà come oggi. Hanno quindi finanziato a suon di quattrini il referendum. Se questa legge non dovesse entrare in vigore, perderemmo ancora almeno dieci anni, prima che un’ipotetica nuova legge possa entrare in vigore. Quindi l’obiettivo è quello di mandare tutto all’aria, per potersi garantire un buon lasso di tempo di piena libertà in una situazione di illegalità.

La nuova legge è contestata da quasi tutti i partiti giovanili. Come se lo spiega?

C’è forse l’illusione che in Svizzera la libertà sia il frutto di una visione globalizza­ta. I nostri giovani hanno visioni che talvolta vanno oltre quelle che sono le capacità di analisi. Bisogna coniugare il desiderio di libertà con quelle che sono le specificit­à del nostro Paese.

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TI-PRESS Quando si è dipendenti, ‘rien ne va plus’
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TI-PRESS Fabio Abate
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Franco Gabriele Bolckau

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