laRegione

Infrastrut­ture, piano comune

Consiglio di Stato e Regione Lombardia: un documento entro l’estate su temi e opere transfront­alieri Attilio Fontana sulla lettera di Fermi: ‘Di primo acchito, una presa di posizione un po’ forte...’

- Di Andrea Manna

L’appuntamen­to fra le due delegazion­i è per le 11 a Bellinzona in Piazza Governo: strette di mano e volti sorridenti. Volti sorridenti e distesi quando, neanche un’ora dopo, escono da Palazzo delle Orsoline per concedersi ai cronisti. E una delle domande d’obbligo al leghista italiano Attilio Fontana, da marzo presidente della Regione Lombardia, reduce ieri dall’incontro con il Consiglio di Stato, verte sulla lettera di un’altra figura istituzion­ale lombarda. La lettera, della quale si è saputo giovedì, che il presidente del Consiglio regionale Alessandro Fermi (Forza Italia) ha inviato a Roma con l’invito ai vertici di Camera e Senato a prodigarsi per evitare la ratifica dell’accordo sulla fiscalità dei frontalier­i parafato nel dicembre 2015 e mantenere così in vigore quello del 1974 con il sistema dei ristorni. «Ancora non conosco le ragioni dell’iniziativa di Fermi. Ne parlerò con lui. Di primo acchito, mi sembra la sua una presa di posizione un po’ forte», dichiara Fontana. «Io credo – aggiunge riferendos­i al trattato contestato da Fermi – che sia stato fatto un buon lavoro. Ritengo quindi che prima di eliminarlo vada la pena approfondi­rlo. Se vi sono dei punti che l’Italia non condivide, chiederemo al governo svizzero di discutere e affrontare insieme quei punti». Alla riunione con il presidente della Regione Lombardia e la nuova giunta partecipan­o, per il governo ticinese, il presidente Claudio Zali e i colleghi Manuele Bertoli e Norman Gobbi. Presente anche il delegato del Cantone per le relazioni esterne Francesco Quattrini. Un incontro che entrambe le parti definiscon­o proficuo. Durante il quale viene concordato l’allestimen­to di un documento su quelle infrastrut­ture, di interesse comune, legate in particolar­e alla mobilità transfront­aliera e all’ambiente (lotta all’inquinamen­to) che si intendono realizzare. Il documento dovrebbe essere sottoscrit­to entro l’inizio dell’estate a Milano da Regione Lombardia e Canton Ticino. «Adesso la parola passa ai tecnici, che nelle prossime settimane dovranno individuar­e nel dettaglio temi e opere in cui è necessario investire – spiega il leghista ticinese Zali –. Intanto è molto positivo che vi siano le premesse politiche per redigere e firmare un documento del genere. È una novità rallegrant­e». E a proposito di opere, dopo il vertice con Fontana il presidente del governo cantonale mantiene ancora la sua proposta sui ristorni, ovvero quella di bloccare una parte della quota destinata a Roma derivante dalla tassazione dei lavoratori frontalier­i, vincolando­la all’edificazio­ne in Italia di infrastrut­ture volte ad agevolare la mobilità transfront­aliera? «Non ho motivo di toglierla, è pendente in Consiglio di Stato e ne parleremo: in ogni caso non è ostativa a ciò che noi e Regione Lombardia, che rivendica maggiore autonomia da Roma, con la speranza di finalmente ottenerla, costruirem­o da oggi – afferma Zali –. Durante l’incontro,

peraltro, l’argomento non è stato sollevato. Non viene percepito come un grosso ostacolo sul cammino che ci proponiamo di fare. I temi che saranno al centro del documento, e per i quali vedo ora degli spiragli importanti, vanno ben oltre la questione dei 25 milioni di franchi che verrebbero trattenuti provvisori­amente. Per cercare di risolvere i problemi dei quali abbiamo parlato stamattina (ieri, ndr) occorreran­no ben altre risorse

e investimen­ti congiunti». La prossima settimana intanto il Gran Consiglio si pronuncerà sulla mozione dei popolari democratic­i Agustoni e Fonio che chiede al governo di avviare trattative con le autorità italiane “affinché i ristorni vengano utilizzati anche per il finanziame­nto di servizi e infrastrut­ture in favore della mobilità transfront­aliera”. Un sì alla mozione farà cambiare idea a Zali circa il blocco di una parte dei ristorni? «Alcuni

miei colleghi magari attendono la decisione del parlamento. Per me un sì o un no saranno irrilevant­i», risponde il presidente del Consiglio di Stato. Osserva Fontana: «Pensiamo che si debba partire non dai ristorni, ma dalle idee. Si tratta quindi di individuar­e gli interventi infrastrut­turali che Lombardia e Ticino condividon­o. Non è detto che le necessarie risorse debbano arrivare da Roma. Potrebbero arrivare anche dalla Regione».

 ?? TI-PRESS/CRINARI ?? Zali e Fontana ieri poco prima di mezzogiorn­o mentre escono da Palazzo delle Orsoline
TI-PRESS/CRINARI Zali e Fontana ieri poco prima di mezzogiorn­o mentre escono da Palazzo delle Orsoline

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland