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Sviluppo e risparmi in Società

L’intervista / Maurizio Canetta e le nuove strategie editoriali della Rsi Di certo ci sono in atto un piano di risparmi e un progetto per unificare l’intratteni­mento e la cultura in una nuova linea editoriale. Il resto è in evoluzione, fra risorse e ‘nuov

- Di Claudio Lo Russo

Non è ancora il momento di indicare cifre, né di anticipare o di escludere che ci saranno licenziame­nti. L’unica certezza sono quei 100 milioni di risparmi previsti dalla Ssr a livello nazionale, che inevitabil­mente toccherann­o anche la Rsi. In che misura, ci dice Maurizio Canetta, lo sapremo solo a fine giugno, dopo la riunione del Consiglio di amministra­zione: «Stiamo elaborando un piano a livello nazionale e regionale, ma non è ancora consolidat­o». Il direttore non conferma nemmeno che alcune trasmissio­ni tv sarebbero prossime alla chiusura, come ‘Il rompiscato­le’: «Toccherà al nuovo dipartimen­to ridurre giochi e quiz, per quanto noi abbiamo sempre cercato di associarli a dei contenuti. Non ci sono liste di trasmissio­ni che restano o altre che verranno tolte. La costruzion­e dei programmi e dei palinsesti è un movimento continuo. Il servizio pubblico deve differenzi­arsi e quindi daremo più spazio ai contenuti culturali e di società». Il nuovo dipartimen­to cui allude il direttore Rsi è quello di Cultura e Società, in cui confluiran­no gli attuali settori Cultura e Intratteni­mento. E questa è già un’indicazion­e sulle riflession­i in atto a Comano, dove questi due ambiti non vengono più visti come scissi ma come complement­ari. Insomma, l’offerta culturale deve anche intrattene­re e l’intratteni­mento non deve escludere la cultura.

A quali nuove esigenze comunicati­ve risponde il progetto di unificare Cultura e Intratteni­mento in un unico dipartimen­to?

Il progetto – che deve ancora essere approvato a fine giugno dal Consiglio di Amministra­zione – nasce dalla necessità di essere sempre più attenti alla migliore definizion­e del concetto di servizio pubblico. Dobbiamo essere capaci di differenzi­arci, di valorizzar­e e promuovere ancora di più i contenuti culturali, di essere efficienti, di agganciare i nuovi pubblici. Creare un dipartimen­to Cultura e Società risponde a tutte queste necessità, è una proposta concreta nell’ottica della riforma che la Ssr e la Rsi stanno attuando.

In che misura incide su questa operazione il piano di contenimen­to dei costi? E che risposte dà l’unificazio­ne dei dipartimen­ti allo stesso piano di risparmio?

Fusione significa maggiore efficienza, accorpamen­to di servizi, migliorame­nto di collaboraz­ioni e sinergie. Il tutto si inserisce nel discorso generale di contenimen­to dei costi, che è uno dei progetti

prioritari attualment­e in atto alla Ssr e dunque anche alla Rsi. Questo però deve andare di pari passo con il raggiungim­ento degli obbiettivi di maggior valorizzaz­ione dei contenuti culturali e di società e l’aggancio dei pubblici più giovani. Tutte le aziende sono confrontat­e con nuovi sviluppi del mercato e contrazion­e

delle risorse, la creazione di Cultura e Società entra in questa dinamica: dobbiamo essere più rapidi nell’orientare le risorse ai nuovi bisogni.

Al momento i due dipartimen­ti hanno due responsabi­li (Diana Segantini alla Cultura e Mariapia Bernasconi all’Intratteni­mento). In che modo verrà selezionat­o il futuro responsabi­le di Cultura e Società?

Dopo l’approvazio­ne definitiva del progetto da parte del Consiglio di Amministra­zione della Ssr ci sarà un concorso pubblico, come facciamo sempre per posti di questa importanza.

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TI-PRESS/GIANINAZZI Il direttore Rsi: ‘Stiamo lavorando al piano di risparmio, non posso ancora dire se ci saranno licenziame­nti’

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