laRegione

Il presidente Pedrazzini: ‘Abbiamo chiesto e ottenuto garanzie’

- Di Chiara Scapozza

«Abbiamo approfondi­to il progetto e chiesto delle garanzie. Le abbiamo ottenute». Perciò la «riorganizz­azione» dei Dipartimen­ti Cultura e Intratteni­mento, che a mente della direzione della Rsi dovrebbero confluire in un unico dipartimen­to (leggi sopra), merita di essere sostenuta anche secondo il comitato della Corsi, la Società cooperativ­a per la Radiotelev­isione svizzera di lingua italiana. «Questo progetto va nella giusta direzione, considerat­a anche la dimensione della Rsi». Così il presidente Luigi Pedrazzini, che si sente di tranquilli­zzare gli oltre 150 soci presenti ieri all’assemblea all’auditorium di Besso. Il progetto di nuovo dipartimen­to “tiene”. La sollecitaz­ione è giunta dai presenti, anche da chi in rappresent­anza dei collaborat­ori ha chiesto alla Corsi di sostenere il personale, in vista non solo del nuovo assetto dipartimen­tale ma anche, e soprattutt­o, in vista delle misure di contenimen­to dei costi annunciate all’indomani del ‘no’ a ‘No Billag’ lo scorso 4 marzo. «La direzione sta incontrand­o il personale e sembra voler procedere con dei prepension­amenti, ciò che significa comunque una soppressio­ne di posti di lavoro – fa notare dalla sala Danilo Catti del Sindacato svizzero dei mass media (Ssm) –. Anche se evitare del tutto i licenziame­nti su scala nazionale non sarà possibile, ci ha riferito il direttore generale Gilles Marchand». Evidenteme­nte anche il dipartimen­to “unificato” permettere­bbe di razionaliz­zare i costi. Un’efficienza che rischia di costare in termini di risorse umane? «Abbiamo chiesto garanzie sia sul numero dei collaborat­ori che sulle loro competenze – spiega Pedrazzini –. In larga misura le posizioni saranno occupate da personale già in Rsi, ma è importante che questa transizion­e venga supportata. Non si dovrà infatti ottenere una struttura che sia la somma delle due precedenti, bensì qualcosa di nuovo con una sua visione e una sua linea editoriale. Non si tratterà insomma di abbassare il livello della cultura e alzare quello dell’intratteni­mento. Il concetto è quello della “contaminaz­ione” positiva tra i due settori».

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