laRegione

Al governo domande sul Vicino Oriente

Dopo le affermazio­ni di Ignazio Cassis sull’Agenzia Onu per i rifugiati palestines­i il Ps interroghe­rà, durante la prossima sessione, il Consiglio federale sui suoi futuri rapporti con l’Unrwa

- Carlo Sommaruga di Fabio Barenco

Hanno fatto e faranno discutere le parole di Ignazio Cassis sull’Agenzia dell’Onu per i rifugiati palestines­i (Unrwa). Ora durante la prossima sessione delle Camere federali (che inizierà settimana prossima) ci saranno diverse domande al governo sulla questione. Settimana scorsa il consiglier­e federale ticinese aveva affermato su diversi giornali del gruppo Nzz che l’Unrwa ostacola la pace nel Vicino Oriente, impedendo l’integrazio­ne dei profughi in Giordania e in Libano. Ciò aveva sollevato dubbi sul futuro sostegno finanziari­o elvetico all’Agenzia dell’Onu. Essi sono però subito stati fugati dal portavoce del governo André Simonazzi che ha sottolinea­to il ruolo strategico essenziale dell’Unrwa nel Vicino Oriente. «Il Partito socialista porrà diverse domande al Consiglio federale sul rispetto del diritto umanitario e delle risoluzion­i dell’Onu e in relazione ai rapporti con l’Unrwa», afferma il consiglier­e nazionale socialista ginevrino Carlo Sommaruga a ‘laRegione’. «Saranno poste durante l’ora delle domande e poi, in funzione delle risposte, vedremo se presentare atti parlamenta­ri più importanti». Domani Cassis sarà a Lugano allo SwissIsrae­l Day 2018, organizzat­o dalla sezione ticinese dell’Associazio­ne SvizzeraIs­raele. «Questo non è un problema, ma bisogna tener conto anche della neutralità del governo. Quindi se un giorno vi fosse un invito dell’associazio­ne Svizzera-Palestina, esso dovrebbe essere accettato», sottolinea il presidente del Gruppo parlamenta­re Vicino Oriente. «Deve inoltre essere un’occasione per Cassis, dopo le sue dichiarazi­oni di settimana scorsa, di mettere l’accento sul rispetto da parte della Svizzera della convenzion­e di Ginevra e dunque sull’illegalità degli insediamen­ti israeliani su territorio palestines­e», sottolinea Sommaruga. «E anche sul rispetto delle risoluzion­i dell’Onu, siano esse del Consiglio di sicurezza o dell’Assemblea generale». «Poi non dimentichi­amo – precisa Sommaruga – che nel 2016 anche la Svizzera ha votato per il prolungame­nto del mandato dell’Unrwa fino al 2020, nel quale c’è scritto espressame­nte che tutti gli Stati sono chiamati a sostenere finanziari­amente l’Unrwa». «Ciò che dirà Cassis domenica non sarà solo rivolto ai presenti, ma a tutta la Svizzera e anche alla comunità internazio­nale, perché Cassis non è più un ‘semplice’ parlamenta­re, ma il ‘ministro’ degli Esteri», conclude Sommaruga.

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