Cantoni disposti a finanziare le cure ambulatoriali
I Cantoni sono pronti a contribuire al finanziamento delle cure ambulatoriali, come già succede per quelle stazionarie. È quanto è emerso dall’assemblea annuale della Conferenza svizzera delle direttrici e dei direttori cantonali della sanità (Cds), tenutasi ieri a Braunwald, nel Canton Glarona. Attualmente – si legge in una nota della Cds – quando un paziente trascorre una notte in ospedale dopo un intervento chirurgico, il cantone paga almeno il 55% del trattamento e la cassa malattia al massimo il 45%. Tuttavia, è quest’ultima ad accollarsi i costi se lo stesso intervento viene effettuato senza ricovero. In questo caso, tramite i premi, le spese ricadono anche sull’assicurato. Nelle scorse settimane, la Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio nazionale ha messo in consultazione fino al prossimo 15 settembre un progetto che domanda ai Cantoni di partecipare anche alle cure ambulatoriali. La quota si eleverà perlomeno al 25,5% del totale degli oneri. La Cds ha esaminato ieri la proposta, dicendosi pronta ad aiutare nella ricerca di una soluzione volta ad assicurare un finanziamento sostenibile nel tempo, ma ad alcune condizioni. In primis, i Cantoni vogliono essere in grado di controllare l’offerta di cure ambulatoriali, come accade per quelle ospedaliere, e di verificare la fatturazione corretta di questo servizio. In questo senso, chiedono la creazione di un tariffario nazionale. Inoltre, assistenza a domicilio e case di cura devono essere integrate in un nuovo modello di finanziamento, in modo da assicurare un vero e proprio miglioramento della presa a carico, sottolinea il comunicato diffuso ieri. Fra le altre richieste, vi è quella di pagare unicamente per i servizi effettivamente forniti alla popolazione. “Si tratta di entrate fiscali di oltre otto miliardi all’anno. Per responsabilità verso pazienti e contribuenti, i Cantoni pongono delle condizioni per assicurare che il denaro sia utilizzato tenendo sotto controllo i costi e in maniera mirata e trasparente”, ha affermato il presidente della Cds, lo zurighese Thomas Heiniger, citato nella nota.