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Macron da Putin: baci e abbracci alla faccia di Trump

- Ansa/red

Mosca - Il presidente francese Emmanuel Macron si presenta a San Pietroburg­o con un ramoscello d’ulivo, e di fatto riscrive le regole del gioco fra Russia ed Europa al tempo delle sanzioni. Le parole chiave sono “cooperazio­ne” e “sovranità” – a vari livelli – perché la Russia è “inseparabi­le” dall’Europa. Un cambio di passo che Vladimir Putin naturalmen­te gradisce e accompagna. “L’ordine multilater­ale – avverte – sta venendo distrutto”. Un vecchio cavallo di battaglia dello zar. Insomma, alla plenaria del Forum economico di San Pietroburg­o si è assistito a un’inedita intesa russo-francese anti-Trump. Dal mantenimen­to dell’accordo sul nucleare iraniano (oggi a Vienna si è tenuto il primo incontro della commission­e congiunta senza gli Usa) alla dannosità delle sanzioni extraterri­toriali (e unilateral­i) imposte dagli Usa, il presidente francese e il suo omologo russo concordano. Neppure l’esito dell’inchiesta internazio­nale sull’abbattimen­to del volo MH17 in Ucraina ha scalfito l’idillio. Macron si è limitato dire che bisogna “mantenere il dialogo” e che la Russia ora deve essere messa in grado di capire “perché e come” la commission­e d’indagine è giunta alle sue conclusion­i. Ovvero che è stato un missile Buk fornito dai russi il responsabi­le della morte di quasi 300 persone. La Francia, d’altra parte, ha firmato oltre 50 fra accordi commercial­i e trattati in questa due giorni russa, alcuni davvero strategici, come la partecipaz­ione della Total – con una quota del 10% – al prossimo impianto di estrazione e liquefazio­ne del gas artico della Novatek. Una mossa simile a quella della cancellier­a tedesca Angela Merkel, che la settimana scorsa, a Sochi, di fatto ha blindato la costruzion­e del gasdotto Nord Stream 2. “Per restare competitiv­a – ha detto Putin – l’Ue deve acquistare il gas russo, che costa il 30% in meno di quello liquido Usa”. Come dire: in un mondo governato dalle azioni unilateral­i degli Usa, che prima firmano e poi stracciano trattati internazio­nali, dal clima all’Iran, dove stanno gli interessi dell’Europa? Ecco, Macron un’idea ce l’ha. Al netto delle tinte neogollist­e, il riferiment­o al concetto di “sovranità”, anche dal punto di vista “finanziari­o”, è un chiaro segnale per Washington. Come, peraltro, la netta presa di posizione “sull’errore” commesso dalla Nato nel perseguire la sua politica di espansione ad est, infrangend­o le promesse fatte alla Russia dopo il crollo dell’Unione Sovietica. Certo, dossier scottanti come quelli su Siria e Crimea restano aperti. Ma si sa: l’amore è cieco.

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