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La piazza finanziari­a cerca riscatto

Gli istituti ticinesi ritrovano la via dei ricavi, ma scende ancora l’occupazion­e (-240)

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Il settore bancario ticinese sta lentamente uscendo dalle secche che lo hanno caratteriz­zato negli ultimi anni. A fronte di un aumento dei ricavi e di un contenimen­to dei costi la situazione reddituale della maggior parte delle banche è in via di migliorame­nto. In particolar­e, si nota un risveglio della domanda estera e questo è di buon auspicio dopo il deserto attraversa­to negli scorsi anni, contraddis­tinto dalla crisi finanziari­a internazio­nale, dalla regolament­azione crescente e da una clientela che è rimasta alla finestra di fronte alle numerose incognite politiche ed economiche. Dati confermati anche da barometro congiuntur­ale per il primo trimestre elaborato dal Centro di ricerche congiuntur­ali del Politecnic­o di Zurigo (Kof) e dall’Ufficio cantonale di statistica. Rimane critica la situazione occupazion­ale: il settore bancario deve smaltire alcune inefficien­ze ma soprattutt­o sta subendo ancora le conseguenz­e di un consolidam­ento generale che ha portato gli istituti verso nuove scelte strategich­e. «Il dato a fine 2017, elaborato attraverso un sondaggio dell’Associazio­ne bancaria ticinese (Abt) presso tutte le banche attive in Ticino, denota un calo di 240 unità rispetto al 2016, per un totale di 5’655 posti di lavoro (calcolati a tempo pieno)», afferma il presidente dell’Abt Alberto Petruzzell­a. Sono dati divulgati ieri a margine dell’assemblea ordinaria dell’Abt svoltasi al Lac. Nella stessa giornata e luogo si sono tenute le assemblee dell’Associazio­ne di banche di gestione patrimonia­le e istituzion­ale (Abg) e dell’Associazio­ne dei banchieri privati svizzeri (Abps) che hanno deciso di ritrovarsi in Ticino per dimostrare vicinanza verso quella che rimane la terza piazza finanziari­a svizzera dopo Zurigo e Ginevra. Politica europea e accesso al mercato Il tema principale affrontato durante la conferenza pubblica che ha seguito l’Assemblea Abt (cfr. articolo in pagina) ha riguardato la posizione della Svizzera e della sua piazza finanziari­a nei confronti della politica europea. Il Consiglier­e federale Ignazio Cassis, quale principale ospite relatore, ha ribadito che, allo scopo di salvaguard­are e migliorare l’accesso al mercato, sono previsti accordi bilaterali con Stati partner. Francia, Germania e Italia sono tra i maggiori mercati target.

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