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Parco, l’Ufam: ‘Sovranità di Cantone e Comuni’

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In vista del voto sul Parco nazionale del Locarnese l’Ufficio federale dell’ambiente mette alcuni puntini sulle “i” riguardo temi che lo toccano direttamen­te e che sono stati toccati in campagna. Per quanto attiene alla sovranità dei Comuni e del Cantone, l’Ufam ricorda che “un Parco istituito secondo la Legge sulla protezione della natura e del paesaggio viene realizzato nell’ambito del diritto cantonale e comunale, concretame­nte in questo caso la ‘Scheda P5 Parchi naturali’ del Piano direttore, il Puc del Parco nazionale del Locarnese – zone centrali – e la Carta del Parco. Il 10 giugno ci si esprimerà individual­mente in merito a ciascuna di queste tre basi giuridiche. Questi documenti sono definitivi e a disposizio­ne della popolazion­e. L’Ufam non può cambiare le decisioni comunali”. È inoltre “definitiva e non potrà essere modificata la zona centrale. La sovranità di Comuni e Cantone è quindi assicurata”. In merito alle basi giuridiche del Parco, sono “conformi alle normative”; per questo il Cantone le ha sottoposte ai servizi federali competenti e la Carta del Parco è stata discussa con l’Ufam e l’Ufficio federale dello sviluppo territoria­le”. Quanto all’intesa tecnica con il Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare della Repubblica italiana, “il testo è definitivo. L’intesa tecnica è stata firmata e resterà valida per 10 anni. Essa potrà essere comunque applicata soltanto se la popolazion­e dei Comuni svizzeri interessat­i approverà l’istituzion­e del Parco. Le superfici minime del Parco sono definite dall’ordinanza sui Parchi. Secondo l’articolo 16, una parte della zona centrale può essere situata nel territorio limitrofo di un altro Stato. Su questa base le superfici previste dal Piano direttore cantonale che tengono conto anche della Riserva naturale statale della Valle dei Bagni di Craveggia sono reputate conformi”. Infine, “la revisione dell’ordinanza sui Parchi approvata dal Consiglio federale è stata necessaria per adattarla all’evoluzione intervenut­a nei parchi nel corso di 11 anni”. Tocca tutti gli aspetti importanti e ha seguito l’iter di revisione normale, nota l’Ufam, “con un periodo di consultazi­one persino più lungo del previsto”.

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