Un Comune di prossimità
Stabio punta sull’intervento di rete, un occhio di riguardo a ragazzi e persone di una certa età
L’autorità comunale sta cercando nuove soluzioni logistiche per le due fasce di popolazione. Non perdendo di vista servizi e opportunità.
Mai come in un paese giovani e anziani possono essere facce della stessa medaglia. Sono loro, infatti, a vivere di più il territorio. Ed è a loro che un Comune come Stabio guarda con un occhio di riguardo. «Il nostro – ci ricorda il capo dicastero Previdenze sociali Mauro Durini – è un Comune di prossimità, nel quale ci si conosce ancora tutti». Una dimensione che dà modo all’istituzione di essere davvero efficace nella sua risposta alle necessità espresse dalla comunità. Merito, fa capire Durini, di un «contatto porta a porta» e di una rete di collaborazioni con le ‘aziende’ sociali di riferimento, come la scuola o la polizia, oltre alle istituzioni regionali e cantonali. Del resto, come fa ben notare il sindaco Simone Castelletti, «negli ultimi anni i bisogni sono aumentati. Quindi è giusto che la politica sia pronta a essere vicina alle famiglie e alle persone». Un impegno concreto e che nel 2017 a Stabio è stato ‘contabilizzato’ con oltre 5,3 milioni ‘investiti’ nel settore sociale. «Il che – richiama a sua volta Durini – è un importo considerevole visto gli abitanti locali». Il Comune di confine è orgoglioso del sistema sociale costruito nel tempo. Un sistema che si affaccia sulla cittadinanza dai suoi sportelli e conta su precise figure di riferimento. «E abbiamo anche dei progetti aperti». Il primo pensiero va agli ulteriori spazi da destinare tanto ai giovani che agli anziani del posto.
Uno Spazio per i giovani
Da un po’ i ragazzi di Stabio si ritrovano in un prefabbricato targato AlpTransit. La sistemazione è transitoria, ma lasciare il nucleo non è stato facile. «Di fatto – conferma Carla Monachesi Schneider, responsabile del Centro giovani, nonché operatrice di prossimità del Servizio regionale – siamo ripartiti da zero». Per finire, però, la struttura pur se discosta si è rivelata funzionale e accogliente, grazie soprattutto al giardino. Quindi visti gli spazi a disposizione, la frequenza è «soddisfacente». È importante che il Centro rappresenti «un luogo di incontro dopo la scuola e l’occasione per organizzare
delle attività». Come nel caso di ‘Mysteria’, il primo ‘alternate reality game’ del Ticino, che ha saputo coinvolgere bambini, ragazzi e genitori, e che Stabio vorrebbe ripetere. Anzi a breve questo primo esperimento sarà raccontato in una pubblicazione. La responsabile non ha dubbi: «Il Comune con i suoi diversi servizi si prende cura dei propri giovani». Lo testimonia altresì il seguito ottenuto dalle colonie diurne estive, rivolte agli alunni delle elementari. Ma non solo. «Oltre a far trascorrere un momento di vacanza ai bambini – esplicita Carla Monachesi Schneider –, diamo modo ai più grandi, in molti casi ex partecipanti, di fare un’esperienza di vita e di responsabilità diventando animatori o aiuto cucina». Tornando al Centro, il futuro cosa riserva? La volontà politica di ritrovare una soluzione logistica in centro paese c’è tutta, assicurano a una voce sindaco e capo dicastero. «Il primo passo sarà l’allestimento di una variante di Piano regolatore». Quanto al luogo? «Non sappiamo ancora dove».
Un paese per gli anziani
E non è chiaro neppure dove si potranno realizzare i nuovi spazi che ci si prefigge di dedicare alle persone più in là con gli anni. Quello che l’autorità ha chiaro è la necessità di non ghettizzare le diverse fasce della popolazione. «La comunità deve poter interagire –richiama Durini –. E una politica lungimirante deve guardare oltre». Ecco che la parola d’ordine oggi è ‘intergenerazionale’. Per reagire alle esigenze delle persone di una certa età il Comune è aperto anche all’arrivo di appartamenti protetti. «Immaginiamo – ci spiega il sindaco – una collaborazione fra pubblico e privato». Niente alloggi lussuosi però. Il punto di riferimento, ribadisce Durini, è lo standard indicato da Pro Senectute. «Con la quale siamo in contatto. Resteremo vigili su eventuali insediamenti che vadano in questa direzione e con i quali si possa avviare una discussione per offrire questa tipologia abitativa ad anziani autosufficienti, ma che necessitano di servizi e un sostegno a portata di mano».