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Coppa Svizzera, l’Yb vuol fare indigestio­ne

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Dopo anni di digiuno, per lo Young Boys il rischio è quello dell’indigestio­ne. A poche settimane dalla conquista di un titolo nazionale atteso per ben trentadue anni, domani pomeriggio la società bernese potrebbe festeggiar­e addirittur­a una doppietta, alzando al cielo dello Stade de Suisse la sua settima Coppa Svizzera, a trentun anni di distanza dall’ultima. Buon per i gialloneri che di fronte non avranno il Sion: i vallesani, infatti, avevano frantumato i sogni della capitale nel 1991, nel 2006 (quando erano in Challenge League) e nel 2009.

L’anno della vergogna

Non, però, che lo Zurigo sia una bestia più facile da domare. I tigurini, infatti, vantano un ottimo rapporto con la Coppa, vinta due volte nelle ultime quattro stagioni, l’ultima nel 2016 contro il Lugano, nell’anno dell’ignominosa caduta in Challenge League. Emblematic­a rimarrà l’immagine di Alain Nef che deposita davanti alla Südkurve il trofeo appena vinto e poi fa ritorno negli spogliatoi con tutti i compagni, senza l’onore della “vuelta olimpica” del Letzigrund a salutare una tifoseria incattivit­a dalla retrocessi­one. Quest’anno i presuppost­i sono ben diversi, con l’Europa League

in tasca e una stagione decisament­e positiva alla spalle. Certo, stavolta il fattore campo sarà a favore dei bernesi, ma la storia (proprio con lo Young Boys) ha insegnato che l’apporto del pubblico non sempre è sufficient­e. I padroni di casa, peraltro, in stagione hanno vinto tre dei quattro confronti diretti (mentre l’altro l’hanno invece pareggiato). Quella di domani pomeriggio (il fischio d’inizio è in programma alle 14) sarà inoltre l’ultima partita sulla panchina giallonera del tecnico austriaco Adolf ‘Adi’ Hütter, in procinto di trasferirs­i in Germania, sulla panchina dell’Eintracht di Francofort­e.

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KEYSTONE ‘Adi’ Hütter

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