L’Eoc viaggia veloce
Presentato il Piano strategico 2018/2021: tanti investimenti, nuove sedi e il Master in medicina
Giorgio Pellanda, direttore dell’Ente ospedaliero cantonale: ‘Cure di qualità, consolidando la nostra situazione finanziaria’
Elevare ancora la qualità delle cure per i pazienti, continuando a garantire la propria solidità finanziaria, ovvero la sostenibilità degli investimenti futuri. Questo è l’obiettivo che l’Ente ospedaliero cantonale (Eoc) si pone per il quadriennio 2018/2021, per il quale ha previsto 14 progetti che spaziano dall’ottimizzazione delle cure al migliorare l’efficienza, dalla logistica alla governance interna e all’università. Ma, su tutti, quello considerato prioritario dall’Eoc è il modello Hub & Spoke. Detta altrimenti: la chirurgia generale continuerà a essere offerta da tutti gli ospedali regionali, mentre verranno creati dei poli di specializzazione per quel che riguarda pediatria, chirurgia, ginecologia e ostetricia. In pratica, è l’auspicio, «l’Eoc sarà un unico grande ospedale, che avrà quattro padiglioni di riferimento» rileva Paolo Ferrari, capo dell’Area medica. E dove saranno dislocati questi padiglioni? Mendrisio è la sede scelta per quanto riguarda l’uroginecologia, per curare soprattutto «l’incontinenza femminile, che può verificarsi dopo uno o più parti», mentre a Lugano ci sarà la chirurgia altamente specializzata. Bellinzona sarà la sede di riferimento per quanto concerne la pediatria e, «per una questione di prossimità», per la medicina materno-fetale. La medicina della riproduzione e endocrinologia ginecologica, invece, troverà casa a Locarno. Questa divisione «non è solo una necessità dell’Eoc – considera Ferrari – ma anche dei pazienti. Saper dove poter ricevere le cure migliori è importantissimo in un’epoca, questa, dove basta andare su Google per informarsi su questo o quel medico». Il vantaggio, continua il capo Area medica, «sarà non dover più prendere il treno per Zurigo. L’idea è di offrire un servizio di alta qualità, perché per il 96 per cento delle patologie complesse il Ticino ha le potenzialità per offrire cure di alto livello ai pazienti». Concentrare i saperi per coltivarli, migliorarli, posto che ogni ospedale rimarrà «la porta» di ogni persona che, nel caso, in seguito si recherà nella struttura più adatta per la propria cura e, soprattutto, in Ticino. Un progetto, questo, che richiede giocoforza investimenti. E non saranno pochi. «L’investimento totale da qui al 2050 supererà verosimilmente il miliardo di franchi» conferma Carmine
Navarra, capo Area tecnica dell’Eoc, e i soldi serviranno a progetti ambiziosi. A Mendrisio è prevista la costruzione di una nuova ala, così come a Locarno, mentre al Civico di Lugano presto (nel giro di un anno) partiranno i lavori per quattro nuovi piani e altre otto sale operatorie. E se ad Acquarossa è prevista una nuova sede, a Bellinzona le novità abbondano. In massimo 15 anni vedrà la luce il nuovo ospedale di Bellinzona e valli in zona Saleggi, che prenderà il posto del San Giovanni diventando anche sede del nuovo Ospedale pediatrico cantonale. Assieme alla nuova struttura verrà costruito anche un parco in riva al Ticino. È un Eoc che viaggia veloce insomma, «su un treno che passa una volta nella vita – conclude Giorgio Pellanda, direttore dell’Ente – e che potrà permetterci di fare un notevole salto di qualità». Soprattutto migliorando la vocazione universitaria «che vogliamo guadagnarci sul campo con la nostra offerta» grazie al Master in medicina (vedi articolo a lato) e alla nuova facoltà di Scienze biomediche, certo, ma «creando un valore aggiunto per il paziente, per noi fondamentale, in sinergia con l’Università».