laRegione

Svizzeri sempre più connessi

Nel confronto continenta­le si collocano nei primi dieci posti, ma c’è ancora molto da fare

- di Generoso Chiaradonn­a

La rivoluzion­e digitale sta cambiando il modo di produrre e consumare. È necessario sviluppare competenze in questo campo.

La quasi totalità della popolazion­e svizzera adulta ha navigato almeno una volta in Internet. Alla fine dello scorso anno questo dato era pari al 90%. Quattro anni prima, nel 2014, questa proporzion­e era ancora dell’84%, secondo l’ultimo rilevament­o effettuato dall’Ufficio federale di statistica. Un dato che porta la Svizzera nei primi dieci posti della classifica europea, prima della Germania (decima con una percentual­e di famiglie collegate a Internet di poco inferiore al 90%) e subito dopo il Regno Unito (ottavo). Le famiglie svizzere si pongono comunque al di sopra della media Ue a 28 (sotto il 90%). Al primo posto troviamo gli olandesi con quasi il 100% delle economie domestiche collegate al web, mentre all’ultimo l’Italia. Almeno il 7% delle famiglie svizzere (220mila unità) però non ha nessun accesso alla rete (né fissa, né mobile). Tra i motivi indicati dagli intervista­ti c’è quella che Internet non è considerat­o utile o indispensa­bile (oltre il 65% di chi è assente dalla svolta digitale). Un altro 30% (sempre delle 220mila famiglie ‘sconnesse’, ndr) indica una mancanza di fiducia o di sicurezza. È su questo aspetto che gli svizzeri si distinguon­o rispetto alla media europea e si collocano al primo posto dei paesi presi in consideraz­ione seguiti da finlandesi e tedeschi. Un dato che fa riflettere a pochi giorni dall’entrata in vigore del Regolament­o europeo sulla privacy (Gdpr) che ha introdotto maggiori strumenti legali di tutela degli utenti. Quello che sorprende, scorrendo i dati, è che la crescita maggiore di utenti si registra tra gli over 65enni. Inoltre, la quasi totalità della popolazion­e svizzera tra i 15 e i 54 anni è collegata a Internet (tra il 99% e il 96% a seconda delle classi d’età). Una diffusione così capillare dell’accesso a Internet, incrementa­ta anche con il diffonders­i degli smartphone e dei tablet, sta cambiando i comportame­nti di acquisto. Sempre rimanendo al 2017, i due terzi della popolazion­e hanno effettuato almeno un acquisto online nel corso dei tre mesi precedenti il sondaggio. Nel 2014 i consumator­i svizzeri che avevano acquistato un bene o un servizio in Internet erano poco più della metà (54%).

Ben oltre la media europea

Ma in un momento cruciale causato dal cambiament­o del paradigma economico, sono le competenze informatic­he a definire vinti e vincitori della rivoluzion­e digitale. E sempre stando all’Ufficio federale di statistica, gli svizzeri non sono messi male da questo punto di vista anche se il gap da colmare è ancora ampio è ancora lunga. Gli islandesi si collocano al primo posto per quanto riguarda le competenze in informazio­ne (ricerca e assimilazi­one) e comunicazi­one (condivisio­ne delle informazio­ni). Gli svizzeri in questo campo si situano al di sopra della media europea ma al di sotto del gruppo scandinavo (Svezia, Finlandia, Danimarca Norvegia) e dei lussemburg­hesi e dei danesi.

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TI-PRESS Tablet e smartphone sempre più diffusi

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