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Spazio Aperto ma non per tutti

Intervento di polizia domenica in occasione della festa di battesimo per un bambino eritreo

- di Samantha Ghisla

A chiamare le forze dell’ordine i vicini spaventati per la lite in corso causata dai fumi dell’alcol. Delusa per l’accaduto l’associazio­ne che gestisce il centro con l’obiettivo di favorire l’integrazio­ne.

«Adesso basta: schiamazzi e botte non devono capitare». È delusa Ivana Petraglio, presidente dell’associazio­ne Spazio Aperto che si occupa anche di gestire lo stabile in via Gerretta a Bellinzona. Realizzato a inizio degli anni 90 su iniziativa di padre Callisto, viene utilizzato come luogo d’incontro per eventi sociali e culturali e può essere affittato per feste private. Una di queste è degenerata la scorsa domenica sera, quando un gruppo di giovani facente parte degli eritrei che stavano utilizzand­o il centro è uscito fuori dalla porta a litigare e a mettersi le mani addosso, spaventand­o il vicinato. Per sedare gli animi sono intervenut­e tre pattuglie con sei agenti, in parte della Cantonale e della Comunale. Il comandante della PolCom di Bellinzona Ivano Beltramine­lli conferma l’intervento spiegando che si trattava di una lite tra ubriachi che non ha però richiesto la necessità di porre in stato di fermo i protagonis­ti. Partecipan­ti alla lite che, stando a nostre informazio­ni, sarebbero in buona parte minorenni. «La causa è l’immaturità dovuta all’adolescenz­a: non hanno valutato bene il tasso di sopportazi­one dell’alcol», sottolinea Ivana Petraglio. Di fronte alla richiesta di affittare il centro da parte di un gruppo di eritrei, l’associazio­ne ha deciso di dare una seconda possibilit­à alle stesse persone che già qualche mese fa avevano reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine. In quell’occasione si trattava di una festa di matrimonio sfociata in un pestaggio sul parcheggio pubblico adiacente. «Nessun altro posto vuole più ospitare questo gruppo a causa di problemi causati in passato, ma visto il nostro scopo sociale di integrazio­ne e di apertura abbiamo deciso di accettare la loro richiesta, in particolar­e perché si trattava di una festa di battesimo alla presenza di famiglie con bambini e gli orari di svolgiment­o erano diurni, dalle 10 alle 20, più due ore per la pulizia», sottolinea Ivana Petraglio.

L’evento era sorvegliat­o

«Dovrebbe essere un luogo motivo d’orgoglio e non di degrado», sottolinea un vicino che si fa portavoce del disagio provato dagli abitanti. Nel corso degli anni sono infatti numerosi gli episodi di disturbo e di rifiuti abbandonat­i a cui hanno dovuto assistere. Oltre alle segnalazio­ni alla polizia cittadina, c’è anche chi ha sporto denuncia, poi sfociata in un non luogo a procedere. «Gestire un centro del genere all’interno di un quartiere residenzia­le è molto difficolto­so – spiega la presidente –. Cerchiamo di fare il possibile per accogliere i gruppi in ottica di integrarli sul nostro territorio, è un peccato che succedano episodi del genere che annullano il nostro impegno per evitare screzi». Ivana Petraglio ricorda per esempio che era stata creata un’area fumatori per evitare che gli ospiti recassero disturbo ai residenti della zona uscendo a chiacchier­are fuori da Spazio Aperto. Inoltre, dopo lo sparo di botti in occasione del Capodanno 2017 e la violazione delle proprietà private da parte dei partecipan­ti alla festa, l’associazio­ne aveva deciso di non permettere più l’utilizzo del centro per manifestaz­ioni incustodit­e. «Sul posto c’è sempre un nostro collaborat­ore oppure un agente di sicurezza privato», spiega Petraglio. Anche domenica era presente un dipendente del centro, che in serata quando è scoppiato un forte temporale si è allontanat­o dai partecipan­ti per chiudere alcuni serramenti. Proprio in questo frangente non si è accorto che un gruppetto di giovani è uscito dalla porta d’entrata: qui, sotto la pioggia scrosciant­e, è scoppiata la lite all’origine della telefonata alla polizia da parte del vicinato.

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TI-PRESS Da anni i vicini lamentano degrado e disturbo causati da chi affitta lo stabile in via Gerretta

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