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‘Un ponte per il futuro’

Pene sospese ai tre ventenni ticinesi ‘inciampati’ in droga e violenza

- Di Cristina Ferrari

Il difficile vissuto alle spalle e una possibilit­à di riscatto all’orizzonte. Per il giudice Marco Villa: ‘Mi auguro che questo sia il punto finale della vostra vita da sbandati’.

«Mi raccomando, avete davanti la vita. Voglio incontrarv­i fra qualche anno per strada e voi che mi dite ‘ce l’abbiamo fatta’». Li ha congedati con queste paterne parole, il giudice Marco Villa, i tre ventenni condannati ieri alle Assise criminali di Lugano con pene sospese per permettere un trattament­o terapeutic­o, ordinato dalla Corte per riuscire «a costruire un ponte per il vostro futuro» come evidenziat­o dal presidente. Gravi, infatti, i reati commessi appena maggiorenn­i due di loro e ancora minorenne il terzo: dal traffico di eroina (quasi un chilo smerciato sulla piazza luganese ad altrettant­i giovanissi­mi) alla rapina (il furto di un cellulare usando violenza su un turista tailandese), dal consumo di droga (anche pesante) al danneggiam­ento di auto, ai ripetuti furtarelli al lido comunale. «Con questo dibattimen­to – non ha mancato di annotare Villa, affiancato dai giudici a latere Giorgio Carlo Bernasconi e Brenno Martignoni Polti – si è cercato di costruire un ponte per il vostro futuro». Un domani certo condiziona­to da un trascorso fatto di difficili vissuti e situazioni familiari conflittua­li tanto da farli cadere in un giro pericoloso di droga e violenza. La Corte ha voluto però dar loro una possibilit­à di riscatto, dissociand­osi dalla richiesta della procuratri­ce Margherita Lanzillo di formulare, in parte, pene solo parzialmen­te sospese. I tre, dunque, non torneranno in carcere in quanto è stato ritenuto importante «iniziare da subito – ha spiegato Villa – un supporto terapeutic­o e un trattament­o guidato ambulatori­ale, tanto farmaceuti­co quanto psicologic­o». Pene, quindi, sospese con il beneficio della condiziona­le (da 3 anni e 6 mesi per il 22enne, oggi in cura in una struttura luganese, a 16 mesi per il 21enne, a 24 mesi per il ventenne), ma allungate nel periodo di prova (fino a 3 e 4 anni).

L’addio del giudice Bernasconi

Prima della sentenza il presidente ha annunciato l’addio, dopo oltre vent’anni, all’aula penale del giudice Giorgio Carlo Bernasconi. «Ho seguito almeno 800 processi, poco meno della metà da avvocato e il resto quale giudice», ci ha ricordato al termine del suo ultimo dibattimen­to. Molti i casi, anche delicati, seguiti dallo scranno più alto della Corte delle assise criminali, che hanno comportato «impegno, profession­alità e competenza» come sottolinea­to da Villa. Solo il processo di ieri ha vergato ben 800 pagine di verbali, senza contare quelli di polizia.

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TI-PRESS Dopo l’aula penale un trattament­o terapeutic­o monitorato

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