Cavadini: ‘Prometto prossimità, ascolto e dialogo costante’
La sala del Municipio è affollata. Ci sono i familiari del neosindaco, gli amici, i colleghi (e i vertici) del suo partito, il Plr (e non solo), i colleghi dell’esecutivo, alcuni fra i massimi funzionari dell’Amministrazione. Sembra di non avvistare, per contro, responsabili del Ppd, il gruppo dello sfidante Marco Romano (lui invece in prima fila con gli altri municipali): si manifesteranno qualche ora dopo via comunicato. Da sbrigare, del resto, ci sono formalità di legge per nulla trascurabili. C’è da sottoscrivere la dichiarazione di fedeltà alla Costituzione e alle leggi e c’è il «diplomino» consegnato dal giudice di pace, accompagnato da un «buon lavoro» e un «mi raccomando». In realtà, prima Giorgio Romano aveva anche lanciato un invito caloroso alla «collegialità» e a una «collaborazione costruttiva». Esortazione che l’esecutivo alla sua prima seduta pare aver già raccolto alla lettera. Adesso è davvero fatta. Samuele Cavadini è, a tutti gli effetti, il nuovo sindaco della Città. Il primo a stringergli la mano è proprio Romano (Marco). «Non ho preparato un vero e proprio discorso – ammette –. Sarebbe stato meglio visto l’emozione, tanta e forte». La consapevolezza della responsabilità che grava sulle spalle c’è tutta. Anche perché Cavadini sarà un sindaco di minoranza. Il grazie, poi, è universale e include tutti; in cima alla lista Romano e il collega di partito Samuel Maffi. «Saranno due anni impegnativi – riconosce ancora il sindaco, all’orizzonte del 2020 il test elettorale delle Comunali –. Sul tavolo ci sono importanti dossier da portare a termine; e la linea è tracciata. Certo alcune cose andranno riviste, ripensate. Da parte mia prometto prossimità, ascolto e dialogo costante». I temi e i progetti su cui confrontarsi non mancano. «Non posso promettere – tiene a dire Cavadini – che farò tutto giusto, perfetto. Ma assicuro dedizione, impegno e trasporto». Dentro il Palazzo di lavoro ce ne sarà e parecchio. Fuori si palesano avvisaglie di campagna preventiva. Tant’è che Giovanni Jelmini, evocato come papabile futuro candidato del Ppd, s’è sentito in dovere di chiarire. Ora tocca a Cavadini, affida a Fb. “Ma non intendo escludere a priori qualche riflessione relativamente a un mio possibile futuro impegno in politica”.