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Più stranieri per il bene economico del nostro basket?

- Di Dario ‘Mec’ Bernasconi

Parlando con presidenti e addetti ai lavori, emerge che il basket svizzero soffre a livello finanziari­o. Fatta qualche eccezione, con magnati che investono a fondo perso, è opinione comune che diventa sempre più difficile reperire finanziame­nti per allestire una squadra competitiv­a. Ci sono società con strutture discrete e conti in regola, ma i budget si abbassano ogni anno. I motivi sono diversi: il veicolo pubblicita­rio basket, malgrado la maggior visibilità data dalla trasmissio­ne in streaming delle gare (oltre a una ventina in diretta tv tra Mysports e Ssr), non calamita più interessi come un tempo. Sappiamo delle difficoltà della stampa a reperire pubblicità e lo sport non è da meno, a eccezione di calcio, sci e disco su ghiaccio. Altro motivo di spesa sono gli ingaggi. Quelli per gli stranieri si abbassano costanteme­nte, dato che è possibile reperire sul mercato giocatori che costano fra i 4mila e i 4’500 franchi mensili, comprensiv­i di tasse, assicurazi­oni, vitto, alloggio e auto: una “miseria”, se confrontat­i con i prezzi di un lustro fa, spesso sopra i diecimila franchi. Però i prezzi aumentano se si vogliono ingaggiare gli svizzeri, specie. Il costo è superiore alle cifre spese per gli stranieri perché “merce rara”, quindi giocano al rialzo in un mercato povero di novità di peso. Infatti sono pochissimi gli svizzeri emersi dai settori giovanili negli ultimi anni, con la conseguenz­a che i migliori vedono i loro prezzi salire. Va detto che, in questo caso, le società non hanno lavorato al meglio per cercare e far crescere i talenti dei settori giovanili. Anche perché non pochi giovani, raggiunta la maggiore età, fanno altre scelte, vuoi nel mondo del lavoro, vuoi negli studi, garanzie vere per il futuro. In questo ambito non potremo che vedere poche società dominare in campionato, col rischio d’appiattire e rendere poco attrattivo il campionato stesso, innescando un circolo vizioso ad alto rischio estinzione. Una soluzione, almeno temporanea, potrebbe essere quella di allargare il numero di stranieri, abbassando di conseguenz­a il costo degli svizzeri e rendendo più aperto e interessan­te il loro mercato. Non penso che ci saranno grossi problemi per la nazionale, considerat­o che non si chiuderann­o gli spazi a nuovi fenomeni e si continuerà con quel meglio che c’è già ora. Ma almeno il campionato sarà più interessan­te e ci potrebbe essere sia un incremento degli spettatori (anche se al bilancio non portano molto), sia una maggior attrattiva a più livelli. Altrimenti assisterem­o sempre più a un duopolio che finirà per lasciare grandi e ulteriori spazi vuoti, oltre che a ritiri e non promozioni che sono indici di fallimento.

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