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Un calcio ai preconcett­i

Cinquecent­o tesserate in Ticino, 27mila in Svizzera, con l’obiettivo di superare il muro delle 30mila a breve termine. Dopo la ginnastica, il calcio è lo sport più praticato al femminile in Svizzera. Una realtà ben radicata e sviluppata, di cui abbiamo pa

- Di Moreno Invernizzi

Sport maschile? Macché. Anzi. «Cifre alla mano, dopo l’inarrivabi­le ginnastica, il calcio è la disciplina sportiva che vanta più tesserate in Svizzera: circa 27mila», sottolinea Marco Maggi, che con Rosanna Vanetta spartisce la carica di responsabi­le della sezione femminile della Federazion­e ticinese di calcio. Maggi va anche oltre: «È una realtà in continua crescita, tant’è vero che l’obiettivo a breve termine della Federazion­e svizzera è quello di superare quota 30mila tesserate». Quante invece le calciatric­i attive sui campi ticinesi? «Complessiv­amente, le tesserate, in Ticino, sono circa 500. La gran parte attive in società e squadre miste. Ma ci sono anche selezioni prettament­e femminili. E, di queste ultime, due presentano una struttura completa, dalla base (la scuola calcio) al vertice (rappresent­ato dalla prima squadra): Gamba- rogno e Lugano. Se Lugano è il punto di riferiment­o per quanto concerne l’aspetto agonistico, visto che la prima squadra disputa il massimo campionato svizzero, Gambarogno lo è invece per la formazione delle giovani calciatric­i. Quella in riva al Verbano è infatti la società femminile meglio strutturat­a di tutto il cantone. Le due società, se si vuole, sono una sorta di antitesi: a Lugano si sta cercando di allestire un vivaio solido al fine di garantire fondamenta stagne a una prima squadra costruita prevalente­mente con elementi “importati”. È un po’ come cercare di dare una base solida a una piramide che ha già il suo vertice. Il discorso è invece l’opposto nel Gambarogno, dove alla perdita di slancio della squadra faro, scesa dalla Lnb alla Seconda Lega, la società ha reagito sviluppand­o un progetto formativo molto interessan­te».

Qualità più che quantità

Cinquecent­o in Ticino, trentamila in Svizzera: fatte le debite proporzion­i, sembrerebb­e tuttavia che a Sud del San Gottardo il preconcett­o che il calcio sia uno sport prima di tutto maschile fatichi a essere superato... «La tendenza generale in Svizzera è in forte crescita. Logicament­e ci sono regioni in cui questa espansione è più marcata. I cantoni germanofon­i, che presentano un bacino più ampio, sono più sviluppati. Zurigo, tanto per fare un paragone, è un po’ come il Real Madrid del calcio maschile: quello tigurino è un club femminile struttural­mente e logisticam­ente all’avanguardi­a, con tanto di squadra semiprofes­sionistica. La Romandia non ha grandissim­i numeri, ma anche qui il calcio è pur sempre molto diffuso anche fra le ragazze. Poi ci siamo noi: piccoli per numero di tesserati (solo Neuchâtel, su tredici Federazion­i nazionali, presenta un effettivo minore al Ticino), ma a livello di qualità siamo tra i primi in assoluto. Al punto che le nostre selezioni sanno togliersi molte soddisfazi­oni nei tornei organizzat­i dall’Asf».

Lavori su più fronti

In concreto, di cosa si occupa la sezione femminile della Ftc? «Lavoriamo su più fronti. Il primo tassello è il calcio di base, che mira a promuovere questo sport a livello scolastico. Questo viene fatto attraverso diversi doposcuola rivolti alle bambine e anche tramite un torneo rigorosame­nte tutto al femminile, per le alunne di scuola elementare. All’ultima edizione, a fine marzo, al Centro sportivo di Magadino abbiamo contato 232 partecipan­ti, suddivise in 27 squadre. Di queste, poi, circa il 10 per cento finisce col tesserarsi in una società. Parallelam­ente ci occupiamo anche delle scuole calcio, direttamen­te e indirettam­ente. Sono quattro quelle principali presenti su suolo ticinese: sul Pian Scairolo, sul campo del Paradiso, gestita direttamen­te da noi, a Gnosca (mista, ma in prevalenza femminile, gestita dalla locale società), a Magadino (curata dall’As Gambarogno) e a Lugano (Ff Lugano). Altro ambito fondamenta­le in cui siamo attivi è il reclutamen­to di nuove leve, che portiamo avanti in collaboraz­ione con diversi raggruppam­enti e società, che si stanno adoperando in campagne specificat­amente rivolte alle bambine». La sezione femminile della Ftc è però attiva anche a livello di selezioni. «Accanto al calcio di base, come Ftc abbiamo anche l’incarico di gestire le selezioni cantonali. Ogni Federazion­e affiliata all’Asf è infatti tenuta a presentare una selezione U13 e una U15 regionali. Noi, però siamo andati oltre: come Ftc, già da qualche anno, abbiamo infatti creato una U12 cantonale che raggruppa le bambine che presentano qualità interessan­ti. Le selezioni U13 e U15 partecipan­o alle varie attività proposte dalla Federcalci­o svizzera, sotto forma di tornei ed esibizioni. Accanto a ciò stiamo pure portando avanti un progetto parallelo, con una selezione U17 e una U14. Per due stagioni questo progetto è stato gestito dalla Ftc in accordo con le due società faro (Lugano e Gambarogno). Ora, dopo questo rodaggio, stiamo per completare il passaggio di consegne che porterà, dalla prossima stagione, ad affidare questo progetto a una società esterna alla Ftc. Queste due formazioni saranno regolarmen­te iscritte alle competizio­ni». Sul fatto che il calcio femminile sia altrettant­o stimolante di quello maschile, Maggi non ha dubbi: «Lavorare con le ragazze dà molta soddisfazi­one. Perché al calcio non ci arrivano magari per scelta guidata o, peggio ancora, imposta, ma per pura passione. E la passione fa rima con piacere, piacere di giocare. Lavorare in simili condizioni è la miglior cosa che ci sia».

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