L’ultima fuga
Napoli – Gli scavi di Pompei hanno restituito una nuova vittima dell’eruzione del vesuvio, un trentacinquenne con una gamba malata che forse proprio per la sua disabilità si era attardato nella fuga. Lo scheletro è stato ritrovato in un punto dove c’era uno slargo e forse una fontana, uno spicchio di terreno ancora ricoperto da un notevole strato di materiale piroplastico. Di sicuro, ricostruiscono gli esperti, il poveretto deve essersi attardato. La tibia presenta le tracce di una brutta infezione ossea che doveva procuragli dolore e rendergli difficoltosa la fuga. Quando si è convinto a scappare la situazione era precipitata, nel vicolo si erano depositati già due metri di lapillo. Il fuggiasco claudicante deve aver tentato il tutto per tutto. Ma non ce l’ha fatta. Un masso enorme lo ha investito colpendolo al busto, con tutta probabilità staccandogli di netto la testa. Gli archeologi lo hanno trovato riverso sulla schiena, la parte alta del busto ancora coperta dalla pietra. Ora saranno le analisi di laboratorio a ricostruirne con più certezza la storia.