laRegione

GdP, dopo la carta stop all’online

Ieri l’annuncio. Mercoledì incontro direzione/sindacati sul fondo di solidariet­à.

- Di Jacopo Scarinci

Dopo aver interrotto le pubblicazi­oni su carta, il Giornale del Popolo sospende da oggi pure quelle online. “Con la fine del mese di maggio va in pausa anche il nostro sito internet”, ha annunciato ieri sul portale: “Dal 1° giugno i dipendenti del GdP non ricevono più lo stipendio. Essendo tutti, da quella data, iscritti alla cassa disoccupaz­ione, per motivi legali non potranno lavorare all’aggiorname­nto delle pagine web”. Resta però aperto il conto dell’Associazio­ne Amici del Giornale del Popolo, su cui sono finora confluite offerte “per oltre 70mila franchi”. Intanto a due settimane dal deposito dei bilanci in Pretura da parte dell’editore, cioè il vescovo, i sindacati e le associazio­ni tengono alta l’attenzione su quanto sia ancora possibile fare per tutelare, aiutare i dipendenti e i collaborat­ori della testata. Mercoledì, in un incontro con la direzione del giornale, si è discusso in particolar­e del fondo di solidariet­à per i dipendenti. O meglio, del suo futuro. Già, perché «a ora la colletta ha portato una cifra che non permette di pianificar­e chissà cosa – rileva Nicola Morellato, segretario regionale di Syndicom – e noi abbiamo cercato di capire soprattutt­o quali siano le intenzioni del Vescovo e della Curia. Da una parte hanno chiuso i rubinetti, dall’altra chiedono un gesto di solidariet­à ma solo a fallimento decretato. Insomma, c’è qualche contraddiz­ione». Domande che, nelle speranze di Morellato, saranno poste ‘de visu’ al Vescovo. «Sì, vogliamo chiedergli un incontro, per fare tutta la chiarezza possibile e per capire una volta per tutte di cosa si sta parlando quando si menziona questo fondo di solidariet­à». E, va da sé, «cosa voglia fare l’editore. Il vescovo ha detto non molto tempo fa che era sua intenzione fare tutto il possibile per la creazione di questo fondo, ora bisogna dare una stretta». Per Ruben Rossello, presidente dell’Associazio­ne ticinese dei giornalist­i (Atg), «è ferma la volontà di sindacati e associazio­ni affinché la promessa di un fondo di solidariet­à per i dipendenti che dovessero essere effettivam­ente licenziati venga mantenuta e attuata». Di più. Sindacati e associazio­ni si sono offerti anche «di fungere da garanti per quanto concerne la gestione del fondo di solidariet­à». Fondo sul quale, a oggi, ci sono più incertezze che certezze.

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TI-PRESS Sospese anche le pagine web

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