LA SCHEDA
Il Nazionale Ha adottato mercoledì (114 voti a 67 e 8 astenuti) il decreto che traspone nella legislazione elvetica la direttiva Ue sulle armi. Questa mira in particolare a mettere un freno alla diffusione delle armi semiautomatiche. Il dossier va agli Stati. La Svizzera ha tempo fino al 31 maggio 2019 per recepire la direttiva.
Armi d’ordinanza Le regole non valgono per le armi d’ordinanza che i cittadini, una volta prosciolti dall’obbligo di prestare servizio militare, scelgono di conservare a casa propria: si potrà ancora tenerle, col relativo caricatore da 20 cartucce, e utilizzarle per il tiro sportivo. Il Nazionale non vuole che rientrino tra le armi vietate.
Armi da caccia Non sono toccate.
Armi vietate/1 Semiautomatiche, con grossi caricatori (ad esempio la versione civile del Fass 90, molto diffuso fra i tiratori). Solo tiratori e collezionisti potranno acquistarle. I tiratori dovranno provare (non all’acquisto ma dopo 5 e 10 anni, secondo la volontà del Nazionale) di far parte di una società di tiro o di praticare con regolarità il tiro. A queste condizioni viene rilasciata un’autorizzazione eccezionale.
Armi vietate/2 Chi ne possiede già una, potrà tenerla senza dover provare nulla. Entro tre anni ci si deve però far confermare il legittimo possesso presso gli uffici cantonali preposti (non vale per le armi già registrate e le armi d’ordinanza cedute in proprietà dall’esercito al termine degli obblighi militari).
Altro Per il Nazionale basterà continuare a contrassegnare una parte essenziale delle armi assemblate (il governo voleva invece estendere la marcatura a tutte le componenti). Gli armaioli, inoltre, non saranno obbligati a segnalare le vendite di caricatori di grande capacità. La consigliera federale Simonetta Sommaruga: una chiara violazione del diritto europeo. SG/ATS