Lega e 5Stelle al governo
Rimosso l’ostacolo Savona presentata a Mattarella la lista dei ministri. Sul presidente del Consiglio vigilerà anche Giorgetti.
Roma – Questa volta Giuseppe Conte potrà scriverlo sul curriculum: presidente del Consiglio. Uscito di scena, tra gli applausi, Carlo Cottarelli, chiamato da Sergio Mattarella a formare un governo tecnico dopo il naufragio del precedente tentativo di Conte sullo scoglio Savona, il presidente della Repubblica ha richiamato il professore, accertatosi che lo scoglio era stato rimosso. Conte e i suoi ministri giureranno oggi pomeriggio nelle mani del presidente che i loro agit-prop avrebbero voluto impalare solo due giorni fa. Dimenticate le accuse a Mattarella di colpo di Stato e di servaggio nei confronti della finanza internazionale, lasciata cadere la richiesta di elezioni immediate, Luigi di Maio e Matteo Salvini hanno trascorso un lungo pomeriggio insieme a Conte per perfezionare la composizione del governo. Cedendo a Mattarella su Savona, che non andrà al ministero del tesoro, ma verrà comunque ricompensato con quello dei rapporti con l’Ue. A quasi tre mesi dalle elezioni, insomma, dovremmo esserci. Un governo politico, ha riconosciuto Cottarelli rimettendo l’incarico, era la cosa giusta da fare. E quello pentaleghista di Conte è politicissimo e destrissimo. A partire dalla guardia che monteranno sul capo dell’esecutivo Di Maio e Salvini, in veste entrambi di vicepresidente del Consiglio, oltre che ministri, il primo, del lavoro, e dell’Interno il secondo. Non bastassero loro, Salvini ha ottenuto per Giancarlo Giorgetti (lo “studiato” della Lega, in Parlamento dal 1996) la sottosegreteria alla presidenza. Volendo ci sarebbe da aggiungere la benevola astensione dei fascisti del terzo millennio: i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, giunta a un passo dall’esecutivo. Tra politici e tecnici, il governo conta 18 ministri, di cui cinque donne. All’economia, oggetto della rottura precedente con Mattarella, è stato indicato Giovanni Tria, preside della facoltà di Economia di Tor Vergata, già collaboratore del berluscones Brunetta, notoriamente tiepido sull’euro, ma favorevole alla “flat tax” costasse pure un amento dell’Iva... Agli Esteri è andato Enzo Moavero Milanesi, già ministro all’Ue con Monti e Letta. Alla Difesa Elisabetta Trenta, alla Giustizia Alfonso Bonafede (M5s), Giulia Grillo (M5s) alla Sanità, Riccardo Fraccaro (M5s) ai Rapporti con il Parlamento, alle Infrastrutture Danilo Toninelli (M5s), Marco Bussetti (M5s) all'Istruzione, Alberto Bonisoli (M5s) ai Beni Culturali. Di Maio ha dedicato la vittoria a Casaleggio. Salvini ha twittato, scandalizzato, l’immagine di uno straniero che spenna un piccione. Noi li mangiamo con le penne.