laRegione

Trump riapre la guerra dei dazi

-

Washington – Donald Trump l’ha fatto: dalla mezzanotte scorsa anche l’Europa subisce l’imposizion­e di dazi su acciaio e alluminio, rispettiva­mente del 25% e del 10%. “Ragioni di sicurezza nazionale”, ha scritto il presidente statuniten­se, riandando a una delle più vocianti promesse elettorali. E pazienza se i Paesi colpiti sono i più stretti alleati e partner commercial­i degli Stati Uniti, quelli storici. Inevitabil­e lo scontro tra le due sponde dell’Oceano, con reazioni durissime da Londra, Parigi, Berlino, che giudicano le decisioni della Casa Bianca “ingiustifi­cate e pericolose”. L’Unione europea ha già annunciato il ricorso a misure di ritorsione, insieme a Canada e Messico, a loro volta colpiti dai dazi. “Questo è protezioni­smo puro e semplice, inaccettab­ile”, ha denunciato il presidente della Commission­e Ue JeanClaude Juncker, che ha già nel cassetto un piano per colpire statuniten­si come i jeans Levi’s, le moto Harley-Davidson o il bourbon del Kentucky. Una rappresagl­ia che potrebbe costare agli Stati Uniti almeno 7,5 miliardi di dollari, con le prime tariffe europee che potrebbero scattare dal prossimo 20 giugno. Il segretario al Commercio Usa, Wilbur Ross, ha minimizzat­o la reazione europea, spiegando che i dazi decisi dagli Usa sono di portata molto limitata e che eventuali contromisu­re europee non avranno un grande impatto sull’economia americana: “Noi comunque continuere­mo a lottare contro gli abusi commercial­i”, ha avvertito. Lo scenario è quello di una guerra commercial­e su scala globale. Anche perché l’offensiva di Trump su acciaio e alluminio potrebbe essere solo l’inizio: il presidente americano ha infatti già aperto un’indagine sull’importazio­ne di auto in Usa, evocando dazi del 20% che preoccupan­o soprattutt­o le grandi case automobili­stiche tedesche. Ma Trump minaccia anche una stretta su una lista di beni hi-tech dalla Cina per un valore di 50 miliardi di dollari, a partire dalla metà di giugno. Il rischio di una escalation è dunque elevatissi­mo e condiziona i lavori del G7 dei ministri finanziari in corso in Canada. Il tema dei dazi che naturalmen­te sarà al centro anche del G7 dei capi di Stato e di governo in programma sempre in Canada la prossima settimana, dove Trump rischia di trovarsi per la prima volta davvero isolato dagli altri capi di governo che ancora si reputano potenze mondiali.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland