La paura, poi il sollievo
Vittima di un contrasto con Behrami, Xhaka se la cava con una semplice contusione. Fournier: ‘Non ci sono lesioni’.
Lugano – Un capannello di giocatori, in mezzo ai quali, disteso sul prato, c’è Granit Xhaka. Sul cui volto spunta una smorfia. Mentre lo staff della Nazionale trattiene il fiato, siccome il centrocampista dell’Arsenal impiega diverso tempo prima di rialzarsi. E quando finalmente ci riesce, fa prontamente ritorno negli spogliatoi, sostenuto da due membri dello staff rossocrociato. Prima di venir trasportato in albergo, e non all’ospedale (circostanza anticipata da alcuni media e poi smentita in serata dalla Federcalcio) dove viene visitato dal medico della selezione, Pierre-Etienne Fournier, e dai fisioterapisti.
‘Sono estremamente rincuorato’, dice il giocatore dell’Arsenal al ritorno da Moncucco. Però salterà la Spagna.
Le prime notizie che circolano parlano di un infortunio al ginocchio destro, dopo uno scontro con Valon Behrami in un allenamento a ritmi piuttosto intensi, in un pomeriggio aperto al pubblico sotto il diluvio. E quelle sono parole che non lasciano presagire nulla di buono, tanto da far temere il peggio, pensando al debutto con il Brasile al Mondiale, fra due settimane, sull’erba di Rostov.
Dopo la pioggia, il sereno
A mettere tutti d’accordo, all’alba delle ventidue, arriva però l’esito della risonanza magneti-
ca a cui il giocatore riesce infine a sottoporsi, alla Clinica Moncucco. E i risultati sono dei più confortanti: «I legamenti non sono stati toccati, e lo stesso vale per il menisco – dice il medico della federazione –. I dolori che lamenta il giocatore sono frutto soltanto di una contusione. E
noi vogliamo ringraziare la clinica che ci ha permesso di effettuare gli esami specialistici a un’ora così tarda». E se il più felice di tutti è naturalmente lo stesso Granit Xhaka («sono estremamente rincuorato», dice), anche il suo allenatore può tirare un bel sospiro di sollievo. Siccome a due settimane e due giorni dall’esordio in Russia ha rischiato sul serio di perdere per strada quello che è da tutti considerato una specie di cervello del gioco, sul fronte rossocrociato. Pur se dovrà comunque finire la preparazione in modo ben diverso rispetto a ciò che si immaginava – siccome, naturalmente, il playmaker rossocrociato dovrà fare l’impasse almeno sulla penultima amichevole di preparazione, domenica in Spagna (pur se è probabile che non sarà della partita neppure in occasione della prova generale con il Giappone, così da evitare rischi inutili) –, Vladimir Petkovic ha almeno la garanzia di non dover stravolgere improvvisamente i suoi piani entro lunedì. Quando, cioè, sarà chiamato a comporre la rosa definitiva dei ventitré selezionati che spiccheranno il volo per la Russia.