laRegione

Teniamoci stretto il Parco

- Di Elia Frapolli

Anche nel turismo, come in altri settori dell’economia, vale la legge della domanda e dell’offerta. Sopravvive sul mercato chi è più bravo a offrire quello che i turisti cercano. E la vera sfida non è inseguire i cambiament­i, ma anticipare la domanda per dare vita un prodotto moderno e concorrenz­iale. Il turismo esperienzi­ale è un fenomeno recente. Si tratta di proposte di viaggio che offrono la possibilit­à di vivere esperienze partecipat­ive uniche e irripetibi­li dove al centro c’è la persona. Il fattore umano, costituito da uomini e donne con le loro usanze e abitudini secolari, attrae i visitatori (…)

Segue dalla Prima (…) di oggi più dei monumenti o delle grandi attrattive di massa. In Ticino c’è qualcuno che ha anticipato questa tendenza già parecchi anni orsono: i promotori del progetto di Parco nazionale del Locarnese. Il territorio che va dal Lago Maggiore fino a Bosco Gurin, con al centro le Centovalli e la Valle Onsernone, ha visto fiorire nell’ultimo decennio una miriade di iniziative turistiche encomiabil­i. Progetti nati dal basso, dal coinvolgim­ento diretto della popolazion­e oltre che dei patriziati e delle “Pro”, con un obiettivo comune: esaltare le tradizioni e le peculiarit­à più autentiche del territorio. Il trekking dei fiori, ad esempio, è stato lanciato già 5 anni orsono. Un percorso che permette di vivere la diversità del territorio e di incontrare le comunità locali nei villaggi e sugli alpeggi. Anche i tour guidati con la popolazion­e locale a Brissago e Ronco rispondono pienamente alle richieste del turista moderno. I giornalist­i provenient­i da tutto il mondo che abbiamo ospitato negli ultimi anni hanno lodato nei loro articoli e servizi televisivi molte di queste iniziative: dalla possibilit­à di lavorare la paglia offerta da Pagliarte alla produzione della farina bona (alla quale si può assistere) fino alla possibilit­à di pernottare in gioielli storici come Villa Edera o Palazzo Gamboni. Ne ho citate solo alcune. In realtà sono ben 153 le iniziative già realizzate sul territorio e inserite all’interno del Parco nazionale del Locarnese sostenuto da Comuni, patriziati, enti e realtà private. Iniziative che hanno contribuit­o e contribuir­anno a generare un turismo di qualità. Non stiamo parlando di grandi flussi turistici, ma di un pubblico di nicchia rispettoso dell’ambiente e delle sue tradizioni. Senza dimenticar­e il servizio reso alla popolazion­e locale e alle nostre scuole. I prodotti sono stati sviluppati anche in un’ottica regionale, per contribuir­e a far conoscere a noi tutti la storia e le ricchezze di un territorio unico. Vi sono, naturalmen­te, altre importanti ragioni da menzionare a sostengo del progetto di Parco nazionale del Locarnese. Il “contratto” con la popolazion­e è a tempo determinat­o. Dopo 10 anni dal “sì” la popolazion­e sarà richiamata alle urne per rinnovare l’adesione del proprio Comune. Una sorta di “soddisfatt­i o rimborsati”, dunque. In secondo luogo, vi è da citare il sostegno all’economia. Oltre ad accrescere l’immagine turistica della regione, secondo le stime il Parco nazionale potrà generare 250/300 milioni di franchi di indotto nei prossimi 10 anni con la creazione di circa 200 posti di lavoro diretti e indiretti. Teniamocel­o stretto, il nostro Parco.

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