Un secondo rinascimento
A Roveredo, i resti del Castello Trivulzio mutati in polo creativo del Moesano Oggi l’apertura al pubblico di Made by Hands, palazzo laboratorio al cui centro trovano spazio le espressioni umane. Fra gli obiettivi, anche rilanciare l’economia locale.
È la storia di un sogno, «come il classico “apriamo un bar sulla spiaggia”?». Chi non lo ha mai pensato? Magari fantasticando insieme a una manciata di amici. Un progetto simile nello slancio, anche se diverso nei contenuti, ce lo ha raccontato al telefono Ivan Franco, presidente della neonata associazione ‘Made by Hands’. L’iniziativa prende ufficialmente avvio questo mese di giugno, invitando tutti gli interessati alle porte aperte delle rovine del castello roveredano, oggi, sabato 2 giugno, dalle 10 alle 22. Partiamo dall’inizio; partiamo dai resti del Castello Trivulzio a Roveredo – conosciuto con il toponimo “Al Triulzi” –, crogiuolo e punto di partenza del progetto culturale tuttotondo e fluido “Made by Hands”, che ha nello sviluppo della cultura e della creatività in tutte le sue forme la sua scintilla e il suo obiettivo generale. Da abitazione privata – con statuto di monumento storico grazie alle vestigia dell’antico castello – alla «creazione di un centro culturale, luogo di incontro fra varie espressioni artistiche “a chilometro zero”». Si punta sulla valorizzazione degli artisti locali (ma anche di tutti coloro che vogliono cimentarsi in progetti creativi), aprendo uno spazio in cui potersi esprimere e portare i propri lavori, nonché proposte da condividere, laboratori (dall’arte visiva alla musica, dalla costruzione al giardinaggio) e così via. “Made by Hands” si propone altresì di essere uno spazio di condivisione, dove le persone, incontrandosi, portando il proprio “savoir faire” e lavorando insieme, grazie a osmosi e scambio, possano dare stimolo al fervore culturale. «L’idea è costruire insieme, tornando a prendere contatto reale con persone e luoghi». Per farci capire meglio cosa intenda, Ivan cita i versi di Gaber: “La libertà non è uno spazio libero. La libertà è partecipazione”, quest’ultimo è uno dei vocaboli chiave dell’iniziativa. In ottica futura, «ci siamo dati dodici mesi di tempo per raccogliere idee; che sono già tante», per meglio definire spazi e contenuti; affinché l’attività culturale nella regione mesolcinese possa vivere il suo rinascimento, trovando in quegli spazi un nuovo polo creativo. In quest’ottica anche la giornata di porte aperte; una prima presa di contatto, non solo per presentare l’iniziativa, ma anche per raccogliere proposte, prendere misure e tracciare la direzione da seguire. Il coinvolgimento del territorio, ad esempio, è parte integrante del progetto: «Non vogliamo entrare in concorrenza con nessuno – premessa dovuta –; anzi l’intenzione è incrementare l’economia locale, chiamando a raccolta i produttori regionali», affinché partecipino con prodotti artigianali, come vini, ma non solo. Per tutti gli interessati e i curiosi, alle 10 di questa mattina, al Palazzo Trivulzio saranno presenti, elenchiamo in ordine sparso e non completamente, coloro che hanno aderito all’iniziativa: Atelier Dr. Tank con Omar Mariani, Dafri Atelier, Luana Cortini, Blue Manouches, Grin Festival, Lulo Tognola... Per maggiori informazioni, consultare il sito nonché la pagina Facebook omonima.