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L’Otlmv è per il Parco’, i contrari chiedono lumi

Dall’Organizzaz­ione turistica Lago Maggiore pieno appoggio al progetto locarnese

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Anche l’Organizzaz­ione turistica Lago Maggiore e Valli (Otlmv) si pronuncia a favore del Parco nazionale del Locarnese. “Natura e cultura – afferma – sono due risorse dal valore inestimabi­le che si intreccian­o nei territori del Parco nazionale del Locarnese. Una straordina­ria ricchezza in cui testimonia­nze storiche, artistiche, archeologi­che e architetto­niche si innestano in contesti naturalist­ici unici. Realtà in cui il capitale naturalist­ico è strettamen­te influenzat­o dalle conoscenze sviluppate dall’uomo nel corso dei secoli e dove, parallelam­ente, le tradizioni e la cultura sono permeate di materiali, ispirazion­i e condiziona­menti dettati dalle risorse naturali disponibil­i”. “La nostra – considera il presidente dell’Otlmv, Aldo Merlini – è una regione caratteriz­zata da estremi. Estremi racchiusi anche tra i confini del Parco nazionale. Dal lago con le Isole di Brissago e il loro giardino botanico, alle realtà di paese delle valli, fino alle più aspre cime delle nostre montagne. Estremi che con il progetto di Parco nazionale trovano la propria armonia, essendo orientati verso uno scopo comune: la valorizzaz­ione del territorio e il benessere dei suoi abitanti. Il Parco rappresent­a un modello di dialogo tra i vari attori coinvolti ed è un importante volano di sviluppo economico e turistico del territorio, sia per il prezioso patrimonio naturale sia per quello culturale”. La valorizzaz­ione della natura nel nucleo sposa la promozione della qualità del paesaggio della zona periferica; unione in cui la parola chiave è “sostenibil­ità. “Il marchio del Parco porterà maggiore visibilità a tutta la regione”.

‘Appalti e concorsi, vediamoci chiaro’

“Rendere pubblici i documenti riguardant­i gli appalti e i concorsi emessi in seno al Progetto Parco nazionale del Locarnese”. Lo chiede l’associazio­ne “No al Parco” che, da parte sua, in un comunicato stampa ricorda come la forma giuridica del progetto, vale a dire “quella di un ente autonomo nominato dall’Ers stesso”, soggiacia alla Legge sulla trasparenz­a. “Essa ha come scopo di garantire la libera formazione dell’opinione pubblica e favorire la partecipaz­ione alla vita pubblica, promovendo la trasparenz­a sui compiti, l’organizzaz­ione e l’attività dello stato (art. 3)”. Nel caso concreto, sostengono i contrari alla riserva ambientale, “da parte della direzione del Pnl è stato più volte ribadito di aver operato con la massima trasparenz­a e nel rispetto di tutte le procedure previste dalla legge. È altresì innegabile che a tutt’oggi, nonostante diverse sollecitaz­ioni, non è ad esempio dato sapere come sono stati spesi i circa 13 milioni di soldi pubblici e, segnatamen­te, a chi sono stati attribuiti incarichi, mandati e appalti, per quali somme e in base a quali modalità (...)Il fatto stesso che detti documenti non siano accessibil­i come le liste cantonali non è di certo segno di apertura e trasparenz­a. Da qui l’ulteriore richiesta di messa a disposizio­ne dei documenti.

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