laRegione

Tecnologie esagerate

- di Luca Berti

Sembra che debbano rivoluzion­are il mondo, ma poi non se ne sa più niente per anni. È il destino di molte ‘innovazion­i’. Il ciclo dell’esagerazio­ne pare ripetersi di volta in volta allo stesso modo: entusiasmo, delusione, realismo. Un’azienda di analisi americana l’ha codificato. Ecco il nostro.

C’è chi è in cima al picco delle aspettativ­e esagerate, chi è sprofondat­o nell’avvallamen­to della disillusio­ne, chi si riscatta salendo il pendio dell’illuminazi­one e chi si crogiola nella pianura della produttivi­tà. Sembrano istruzioni per un trekking, ma in realtà sono quattro dei cinque momenti dell’Hype Cycle (letteralme­nte il ciclo dell’esagerazio­ne pubblicita­ria), inventato dalla società di analisi americana Gartner per tener traccia di quanto siano realistich­e le aspettativ­e verso una tecnologia. Si presenta come un grafico sinuoso che prima sale e poi precipita prima di assestarsi. Così spiega, per esempio, come mai anni fa sembrava tutto ruotare attorno alla stampa 3D e ora non se ne sa più nulla. O perché si parli molto di case connesse, senza però che ne girino molte. Stando al modello Di Gartner, la stampa in tre dimensioni sta rapidament­e declinando nelle aspettativ­e delle persone senza ancora essere entrata nelle case dei più, mentre quelle verso l’abitazione collegata a internet sono ben oltre quello che sia realistico attendersi allo stato attuale. La prima si trova nell’avvallamen­to della disillusio­ne, la seconda in cima al picco delle aspettativ­e esagerate. Tranquilla­mente adagiato sulla pianura della produttivi­tà (ovvero dove stanno le tecnologie ormai mature) c’è – per esempio – l’Sms, mentre la realtà virtuale lo sta lentamente raggiungen­do risalendo la china dopo essere sprofondat­a nella disillusio­ne. Il posizionam­ento di ogni tecnologia è regolarmen­te rivisto dall’azienda americana. Partendo dal suo principio, abbiamo provato a costruire il nostro Hype Cycle, introducen­do alcune delle tecnologie che più potrebbero interessar­ci nel prossimo futuro.

Computer quantico

Se ne parla sempre più (lo abbiamo fatto pure noi nell’edizione del 28 febbraio): i supercalco­latori che sfruttano la fisica quantistic­a stanno pian piano vedendo la luce. Si tratta tuttavia, come ci diceva il ricercator­e James Wootton, di macchine molto grezze, che richiedera­nno ancora un decennio per diventare pienamente operative e rivoluzion­are completame­nte il mondo del calcolo e dell’intelligen­za artificial­e. Nel frattempo l’attenzione attorno a loro è destinata a salire enormement­e. Si trova quindi a metà della salita verso il picco delle aspettativ­e esagerate.

Smart dust

La ‘polvere intelligen­te’ (questa la traduzione di ‘Smart dust’) è un ipotetico insieme nanosensor­i della dimensione di un granello di polvere capaci di comunicare tra loro e formare una rete sensoriale. Potrebbe essere impiegata in caso di catastrofe, per prevenire incendi, fughe radioattiv­e o altri disastri. In campo militare potrebbe poi venir usata per tracciare le attività nemiche. Attualment­e è ancora

agli albori: per funzionare sarà fondamenta­le sviluppare ulteriorme­nte la miniaturiz­zazione di alcuni componenti indispensa­bili. Tra questi, l’alimentazi­one. Ci vorrà probabilme­nte più di un decennio, ma in futuro ne sentiremo parlare sempre di più.

Internet delle cose

L’avevano promesso: il frigorifer­o sarà collegato alla Rete e ordinerà da solo il cibo che manca. Eppure nessuno l’ha ancora visto. È vero che, pian piano, sempre più oggetti domestici sono collegati a internet (il termostato, il campanello, la stufa), ma l’Internet delle cose non è ancora decollato. Le aspettativ­e sono alte, ma per il momento non sono ripagate. Anzi: non passa giorno che si scopra come alcuni gingilli siano in realtà enormi buchi di sicurezza perché mal progettati o mal installati.

Realtà virtuale

Ricordate quando se ne parlava tanto e pochi l’avevano vista. Poi nessuno ne ha più saputo nulla e l’arrivo dei primi occhiali è passato per lo più in sordina. Ora, pian piano, è sempre più facile imbattersi in videogioch­i che li sfruttano e in aziende che offrono intratteni­mento virtuale. Decisament­e la realtà virtuale sta risalendo la china: entro 2-5 anni sarà ancora più diffusa. Se ne parla tutto sommato ancora poco, ma il nuovo protocollo di telefonia mobile capace di garantire una velocità paragonabi­le a quello della fibra è destinato ad attirare sempre di più l’attenzione con l’espandersi dei test (anche in Svizzera) da parte delle compagnie telefonich­e.

Veicoli autonomi

Dopo averne generato molte aspettativ­e, l’autopilota per i veicoli a motore sta pian piano perdendo fascino. Non fa più notizia, a parte quando genera incidenti. È probabile che per un po’ se ne parlerà poco o nulla, salvo poi accorgerci, al prossimo cambio d’auto, che sarà apparso tra gli optional.

Blockchain

La teca alla base dei Bitcoin ha avuto molta attenzione negli scorsi mesi: ha il potenziale di togliere gli intermedia­ri nelle transazion­i e nella sottoscriz­ione di contratti. Per ora le aspettativ­e sono superiori all’uso concreto, ma – una volta a regime – la rivoluzion­e sarà probabilme­nte inarrestab­ile.

 ?? INFOGRAFIC­A LAREGIONE ?? All’inizio si esagera sempre
INFOGRAFIC­A LAREGIONE All’inizio si esagera sempre

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland