Tecnologie esagerate
Sembra che debbano rivoluzionare il mondo, ma poi non se ne sa più niente per anni. È il destino di molte ‘innovazioni’. Il ciclo dell’esagerazione pare ripetersi di volta in volta allo stesso modo: entusiasmo, delusione, realismo. Un’azienda di analisi americana l’ha codificato. Ecco il nostro.
C’è chi è in cima al picco delle aspettative esagerate, chi è sprofondato nell’avvallamento della disillusione, chi si riscatta salendo il pendio dell’illuminazione e chi si crogiola nella pianura della produttività. Sembrano istruzioni per un trekking, ma in realtà sono quattro dei cinque momenti dell’Hype Cycle (letteralmente il ciclo dell’esagerazione pubblicitaria), inventato dalla società di analisi americana Gartner per tener traccia di quanto siano realistiche le aspettative verso una tecnologia. Si presenta come un grafico sinuoso che prima sale e poi precipita prima di assestarsi. Così spiega, per esempio, come mai anni fa sembrava tutto ruotare attorno alla stampa 3D e ora non se ne sa più nulla. O perché si parli molto di case connesse, senza però che ne girino molte. Stando al modello Di Gartner, la stampa in tre dimensioni sta rapidamente declinando nelle aspettative delle persone senza ancora essere entrata nelle case dei più, mentre quelle verso l’abitazione collegata a internet sono ben oltre quello che sia realistico attendersi allo stato attuale. La prima si trova nell’avvallamento della disillusione, la seconda in cima al picco delle aspettative esagerate. Tranquillamente adagiato sulla pianura della produttività (ovvero dove stanno le tecnologie ormai mature) c’è – per esempio – l’Sms, mentre la realtà virtuale lo sta lentamente raggiungendo risalendo la china dopo essere sprofondata nella disillusione. Il posizionamento di ogni tecnologia è regolarmente rivisto dall’azienda americana. Partendo dal suo principio, abbiamo provato a costruire il nostro Hype Cycle, introducendo alcune delle tecnologie che più potrebbero interessarci nel prossimo futuro.
Computer quantico
Se ne parla sempre più (lo abbiamo fatto pure noi nell’edizione del 28 febbraio): i supercalcolatori che sfruttano la fisica quantistica stanno pian piano vedendo la luce. Si tratta tuttavia, come ci diceva il ricercatore James Wootton, di macchine molto grezze, che richiederanno ancora un decennio per diventare pienamente operative e rivoluzionare completamente il mondo del calcolo e dell’intelligenza artificiale. Nel frattempo l’attenzione attorno a loro è destinata a salire enormemente. Si trova quindi a metà della salita verso il picco delle aspettative esagerate.
Smart dust
La ‘polvere intelligente’ (questa la traduzione di ‘Smart dust’) è un ipotetico insieme nanosensori della dimensione di un granello di polvere capaci di comunicare tra loro e formare una rete sensoriale. Potrebbe essere impiegata in caso di catastrofe, per prevenire incendi, fughe radioattive o altri disastri. In campo militare potrebbe poi venir usata per tracciare le attività nemiche. Attualmente è ancora
agli albori: per funzionare sarà fondamentale sviluppare ulteriormente la miniaturizzazione di alcuni componenti indispensabili. Tra questi, l’alimentazione. Ci vorrà probabilmente più di un decennio, ma in futuro ne sentiremo parlare sempre di più.
Internet delle cose
L’avevano promesso: il frigorifero sarà collegato alla Rete e ordinerà da solo il cibo che manca. Eppure nessuno l’ha ancora visto. È vero che, pian piano, sempre più oggetti domestici sono collegati a internet (il termostato, il campanello, la stufa), ma l’Internet delle cose non è ancora decollato. Le aspettative sono alte, ma per il momento non sono ripagate. Anzi: non passa giorno che si scopra come alcuni gingilli siano in realtà enormi buchi di sicurezza perché mal progettati o mal installati.
Realtà virtuale
Ricordate quando se ne parlava tanto e pochi l’avevano vista. Poi nessuno ne ha più saputo nulla e l’arrivo dei primi occhiali è passato per lo più in sordina. Ora, pian piano, è sempre più facile imbattersi in videogiochi che li sfruttano e in aziende che offrono intrattenimento virtuale. Decisamente la realtà virtuale sta risalendo la china: entro 2-5 anni sarà ancora più diffusa. Se ne parla tutto sommato ancora poco, ma il nuovo protocollo di telefonia mobile capace di garantire una velocità paragonabile a quello della fibra è destinato ad attirare sempre di più l’attenzione con l’espandersi dei test (anche in Svizzera) da parte delle compagnie telefoniche.
Veicoli autonomi
Dopo averne generato molte aspettative, l’autopilota per i veicoli a motore sta pian piano perdendo fascino. Non fa più notizia, a parte quando genera incidenti. È probabile che per un po’ se ne parlerà poco o nulla, salvo poi accorgerci, al prossimo cambio d’auto, che sarà apparso tra gli optional.
Blockchain
La teca alla base dei Bitcoin ha avuto molta attenzione negli scorsi mesi: ha il potenziale di togliere gli intermediari nelle transazioni e nella sottoscrizione di contratti. Per ora le aspettative sono superiori all’uso concreto, ma – una volta a regime – la rivoluzione sarà probabilmente inarrestabile.