La Via Crucis del Casinò di Campione
Assomiglia sempre più a una dolente Via Crucis l’andamento degli incassi del Casinò di Campione d’Italia che da undici mesi consecutivi sono in calo. Una tendenza che, accentuata negli ultimi mesi, in coincidenza con la richiesta di fallimento della casa da gioco da parte della Procura di Como, è iniziata nel momento in cui il sindaco Roberto Salmoiraghi, nel corso di un affollato incontro con i campionesi aveva parlato della situazione finanziaria di Casinò e Comune. La fotografia dei conti in rosso dei ‘gemelli’ (Casinò e Comune) dell’enclave aveva spaventato i clienti della casa da gioco campionese. Ne hanno beneficiato i casinò ticinesi e quelli italiani tutti con il segno positivo. Nel mese di maggio gli incassi sono stati pari a 6 milioni e 250mila euro. Rispetto allo stesso mese del 2017 il calo è stato del 7 per cento. Nei primi cinque mesi dell’anno sono stati incassati complessivamente 34 milioni e 290mila euro. Quattro miloni e 700mila euro in meno rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, pari a un calo del 12 per cento. Gli ingressi dall’inizio 2018 sono stati 245mila, oltre 39mila in meno rispetto al 2017 (meno 13 per cento). Questi dati danno in modo visivo la situazione da inferno dantesco in cui si trova Campione. E spiegano anche le difficoltà che la giunta Salmoiraghi sta incontrando per redigere il bilancio preventivo 2018. Forse, pero, ci siamo. Infatti, il consiglio comunale è stato convocato per venerdì 8 giugno alle 14 per discutere e approvate il documento programmatico, passaggio indispensabile per evitare il commissariamento del Comune, che è sul tavolo del prefetto di Como Bruno Corda. Venerdì in via Volta a Como davanti al Palazzo del Governo dalle 15.30 alle 17.30 è previsto un presidio dei dipendenti comunali di Campione che da tre mesi e mezzo non ricevono lo stipendio e la 13sima mensilità 2017. Una delegazione sarà ricevuta dal prefetto. In settimana, e più precisamente mercoledì il Comune dovrà presentare alla Corte dei Conti della Lombardia il piano quinquennale per ripristinare l’equilibrio finanziario. Dietro l’angolo l’ombra del dissesto del Comune. Nel qual caso i giudici contabili chiederebbero al prefetto il commissariamento.