laRegione

No asilanti alla caserma S. Giorgio, una voce fuori dal coro

- Lorenzo Rossi, consiglier­e comunale Udc a Losone

Il 10 giugno i cittadini di Losone si esprimeran­no in merito alla proposta di locazione dell’ex-caserma San Giorgio alla Confederaz­ione quale centro per richiedent­i l’asilo per il periodo 2019-2022. Si tratta, invero, di una votazione consultiva ciò vuol dire che, qualsiasi sarà l’esito, alla fine chi sarà chiamato a decidere sarà solo il Consiglio comunale. Solo una chiara bocciatura metterà il Legislativ­o nelle condizioni di dover necessaria­mente rifiutare la proposta della Confederaz­ione. Scenario che evidenteme­nte auspico. L’Udc federale e cantonale in merito alla politica d’asilo della Confederaz­ione elvetica ha idee chiarissim­e da sempre e queste non collimano assolutame­nte con la politica delle frontiere aperte della Consiglier­a federale Sommaruga. Una politica scellerata che ci sta facendo accogliere non solo quella piccola minoranza di chi realmente è bisognoso di protezione e che quindi ha facoltà di avvalersi del diritto d’asilo sancito dalla Convenzion­e di Ginevra, bensì anche frotte di migranti economici che nulla hanno a che vedere con lo statuto di rifugiato, con tutto ciò che ovviamente ne consegue. Il nostro Cantone è praticamen­te la porta d’entrata di questo flusso migratorio e, con la presenza sul territorio di uno dei sei Centri di registrazi­one federali, direi che siamo già abbastanza solidali con i nostri connaziona­li. Non saranno di certo 600’000 Franchi all’anno a favore delle casse del Comune a farmi cambiare idea, perché il benessere e la sicurezza dei cittadini di Losone non è in vendita. Che facciano business altrove. Per questo motivo, condividen­do appieno la posizione del mio partito a livello cantonale e federale, mi ritrovo nella scomoda posizione di dover andare contro alla maggioranz­a del mio gruppo in Consiglio comunale e ai due colleghi di partito che siedono in Municipio, e invitare i miei concittadi­ni a mettere un NO nell’urna il 10 giugno prossimo. Solo con un forte NO possiamo sperare che alcuni Consiglier­i comunali ritornino sui loro passi e al momento di prendere la decisione fatidica, prendano quella giusta per tutti noi.

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