Come il Central Park. O meglio, ‘una casa da ristrutturare’
Dai vertici dell’ente sono due le immagini fornite ieri del parco. Il vicepresidente Ulrico Feitknecht lo ha parificato al Central Park di New York, insistendo sull’importanza fondamentale che il Piano di Magadino deve continuare ad avere per tutti i ticinesi e non solo per chi vi ri- siede/lavora. Un paragone andato di traverso a Robert Aerni, presidente dell’Unione contadini, secondo cui le belle parole celano un’insufficiente attenzione verso il settore primario; a questo riguardo Aerni ha ribadito la decisione dell’Uct di autosospendersi dall’ente a seguito dell’esclusione – nonostante una richiesta ufficiale – di un proprio rappresentante in seno al comitato del Consiglio di fondazione e della decisione di lasciar fuori dall’ente la Sezione cantonale dell’agricoltura, il principale partner istituzionale del settore agricolo. Dal canto suo la direttrice del parco Alma Sartoris, che entrerà in servizio il 1° luglio dopo un’importante parentesi professionale Oltralpe dove si è occupata per anni di programmi di agglomerato, preferisce paragonare il parco a una casa da ristrutturare: «Pur considerando la componente svago – ha premesso – l’agricoltura ha un ruolo fondamentale in un parco che è come uno scrigno contenente gemme preziose difficilmente visibili dalla strada. Gemme che andranno valorizzate e rese fruibili». Una ricetta possibile? «Migliorare l’attrattiva per lo svago porta con sé un’accresciuta attenzione e sensibilità generale per agricoltura e natura». La sfida, ha proseguito, «è paragonabile alla ristrutturazione di una casa: abbiamo l’edificio e conosciamo l’obiettivo, ora si tratta di capire come far interagire i vari artigiani su un progetto comune di valorizzazione. Un progetto altresì complesso: per concretizzarlo bisognerà aprire canali di discussione fra più parti in causa, cercando d’individuare le giuste modalità d’attuazione delle 86 misure pensate per eliminare i punti deboli e gestire le minacce».