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Galliani: ‘Ha agito in famiglia, colpa ancor più grave’

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«Vergogna, colpa, impotenza, preoccupaz­ione». Parole gravi, pesanti, cariche di significat­o, riecheggia­te nel silenzio dell’aula. È la sintesi, riportata dalla rappresent­ante dell’accusatore privato – il figlio, oggi adolescent­e – Maria Galliani, della perizia a cui la vittima è stata sottoposta dopo i gravi fatti che l’hanno intaccata per anni. «La colpa è grave – ha detto la legale, chiedendo e ottenendo un simbolico risarcimen­to per torto morale –, resa ancor più tale dal fatto che l’imputato abbia agito in ambito famigliare, ai danni del suo unico figlio che ha sofferto e soffre ancora per quel che il padre gli ha fatto. È innegabile che abbia stravolto la sua vita, come quella della famiglia nel suo insieme. Ha violato brutalment­e la fiducia del figlio». L’aggravante è data quindi dal fatto che un reato già per sua natura così spiacevole sia stato perpetrato ai danni del figlio, in un contesto che per definizion­e dovrebbe essere rassicuran­te e protetto. Elementi che accomunano la famiglia all’istituzion­e scolastica, da cui è partita la segnalazio­ne alla polizia, sfociata poi nella denuncia vera e propria sporta dalla madre del bambino.

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