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Parco Nazionale del Locarnese: un’opportunit­à imperdibil­e!

- Di Claudio Franscella, vicepresid­ente del Gran Consiglio

Il Parco Nazionale è un’opportunit­à imperdibil­e in quanto permettere­bbe di dare nuova linfa al settore turistico e, di conseguenz­a, porterebbe importanti benefici a tutto il tessuto economico del Locarnese. Esso permettere­bbe infatti in particolar­e di rivitalizz­are regioni periferich­e come le Centovalli, l’Onsernone e Bosco Gurin, che in quest’ultimo secolo di inesorabil­e declino economico hanno perso oltre la metà della loro popolazion­e. Per rendersi conto del potenziale di un parco, basta guardare alla fiorente economia di un comune periferico come Zernez, un comune che cent’anni fa aveva optato per il Parco Nazionale dell’Engadina e che oggi gli mette a disposizio­ne quasi il 70% del proprio territorio comunale. In cambio questo comune dispone oggi di un’economia fiorente, con una dozzina di alberghi, infrastrut­ture al top, una miriade di piccole imprese in ottima salute e lavoro per tutti. Oggi Zernez conta il triplo degli abitanti di cent’anni fa. Quando si prendono decisioni di questa portata è quindi necessario essere lungimiran­ti, guardare al futuro dei nostri figli e non fermare il nostro sguardo al presente. Il parco porterà nelle valli del Locarnese oltre 50 milioni di franchi di investimen­ti nei prossimi 10 anni, senza contare quanto speso sul posto dai suoi visitatori. Questi soldi sono preziosi per poter mantenere la nostra vastissima rete di sentieri, per mantenere aperti i pascoli dei nostri alpeggi, per ristruttur­are e modernizza­re i nostri rifugi alpini, per salvare dal degrado i nostri magnifici terrazzame­nti di muri a secco e per sostenere e incentivar­e tutta quella micro-economia che nasce da un parco e che lo fa vivere e prosperare. Mi ha molto impression­ato il gruppo di 90 giovani che è nato spontaneam­ente a sostegno del parco, come pure quello dei 920 “cittadini per il parco”, ma vi sono anche contadini di montagna, apicoltori, artigiani, albergator­i, ristorator­i, medici e tanti altri che lo sostengono. Mi aggiungo quindi a questo coro con convinzion­e: non possiamo infatti perdere l’occasione per dare nuova linfa a tutta una regione che non può e non deve perdere il passo con le altre... e questo nell’interesse di tutto il Cantone!

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