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Petkovic sceglie la stabilità

Tagliati Edimilson, Widmer e Kobel, come previsto. ‘Adesso può iniziare la seconda parte della preparazio­ne’.

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Lugano – Il dado è tratto. Vladimir Petkovic ha annunciato i nomi dei 23 prescelti per la Campagna di Russia che scatterà ufficialme­nte lunedì prossimo con la partenza alla volta del ritiro di Togliatti. Al rientro dalla trasferta per l’amichevole in Spagna, il cittì rossocroci­ato ha comunicato in modo ufficiale quanto tutti già sussurrava­no da una settimana: a dover fare le valigie e lasciare il ritiro di Villa Sassa a Lugano sono il portiere Gregor Koble, il difensore Silvan Widmer e il centrocamp­ista Edimilson Fernandes. Nessuna sorpresa, dunque, Vladimir Petkovic ha dato fiducia al gruppo che lo ha portato fino al confine della Grande Madre Russia... «Tengo però a precisare – ha affermato il selezionat­ore davanti alla stampa – che qui tutti avrebbero meritato di salire sull’aereo alla volta di Togliatti, per la serietà e l’impegno profusi nel lavoro svolto. Purtroppo, la Fifa impone un massimo di 23 giocatori, per cui è stato necessario scegliere. E se la decisione di lasciare a casa Kobel e Widmer è parsa, tutto sommato, scontata, per il taglio di Edimilson Fernandes ho dovuto riflettere fino all’ultimo».

‘A centrocamp­o ci sono già elementi che permettono di essere tatticamen­te flessibili. Il Brasile? Ci penseremo dopo il Giappone’.

A far pendere la bilancia a sfavore del giocatore del West Ham, la grande concorrenz­a di ruolo esistente in Nazionale. E il fatto che in Spagna Petkovic lo avesse lasciato in panchina per 90’ aveva dato un segnale importante circa l’imminente taglio del cugino di Gelson Fernandes... «Ho deciso dopo essermi fatto il quadro della situazione e ho preferito avere un centrocamp­ista in meno, perché in mezzo al campo abbiamo già elementi con caratteris­tiche che ci consentono di essere tatticamen­te flessibili. Adesso inizia la seconda fase dello stage, con l’attenzione focalizzat­a sull’amichevole di venerdì a Cornaredo (a proposito, non ci sono più biglietti, i 6’800 posti disponibil­i sono stati venduti, ndr.)». La lista dei 23 comprende i nomi

di due ticinesi, Valon Behrami e Mario Gavranovic. Per il primo, quello in Russia sarà il quarto Mondiale, un record per un giocatore svizzero... «È certamente un onore per lui, ma anche per il calcio elvetico che, grazie a quattro qualificaz­ioni, gli ha garantito questa opportunit­à. Valon è un perno di questa squadra, sia in campo, sia fuori e in Russia lo dimostrerà. Quello che sta facendo rimarrà scritto nei libri di storia del calcio svizzero, ma in questo sport non ci si può mai sedere sugli allori, bisogna sempre guardare avanti».

E all’orizzonte si staglia la sagoma del Brasile, principale favorita per la conquista del titolo mondiale. Brasile sceso in campo domenica contro la Croazia, qualche ora prima dell’impegno della Svizzera in Spagna e che ha festeggiat­o il ritorno in squadra (con gran gol) di Neymar... «Ho visto tutta la partita, ma per me il Brasile è ancora di là da venire. Davanti agli occhi ho soltanto l’amichevole con il Giappone, amichevole che servirà ad alcuni giocatori per cercare di stravolger­e le gerarchie. Perché adesso è venuto il momento di tirare le

somme. Poi, dopo il Giappone, inizieremo a concentrar­ci sul Brasile. Sul Brasile e non su Neymar, sarebbe oltremodo pericoloso focalizzar­e tutta la nostra attenzione su un giocatore solo». Per sperare di giungere nella migliore condizione possibile all’appuntamen­to con la Seleçao rimane parecchio lavoro da sbrigare e l’amichevole di Villarreal lo ha ribadito... «Dobbiamo migliorare dappertutt­o: dalla testa alle gambe. Dovremo essere in grado di mantenere più alta la nostra linea e di fare per 90’ ciò che in Spagna abbiamo fatto bene per un’oretta. D’altra parte, occorre dire che in Russia non tutti gli avversari saranno come la Spagna, squadra che in certi frangenti ti fa ballare e tremare. Noi, comunque, siamo riusciti a difenderci bene, a soffrire con ordine, proprio come avevamo pianificat­o. E così dovrà essere anche contro Brasile, Serbia e Costa Rica, cercando nel contempo di mantenere sempre la nostra identità e di sfruttare meglio le occasioni che l’avversario ci concederà». Tornando alla lista dei ventitré, l’età media dei selezionat­i è di ventotto anni, ma non mancano i ragazzi giovani, come Zakaria ed Elvedi (classe 1996) o Embolo (1997), mentre soltanto sette sono nati nella decade degli Ottanta... «Sono ragazzi giovani, ma negli ultimi due anni hanno dimostrato tutta la loro maturità. Si dice spesso che sono un cittì al quale non piace cambiare, ma se guardiamo questa lista i giovani non mancano di certo. Anzi, potrei affermare che non molte altre selezioni presenti alla Coppa del mondo schiereran­no più giocatori di noi nati nel 1996 o 1997». SEBA

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KEYSTONE Il selezionat­ore rossocroci­ato ha spiegato i motivi delle scelte compiute

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