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Fa’ attenzione

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Roma – La frase “stai attento a quello che ti succederà!”, senza aggiungere altre parole o gesti e pronunciat­a nel contesto di una lite tra vicini, non può considerar­si una vera minaccia. Lo ha stabilito la Corte di cassazione italiana, assolvendo un sessantaci­nquenne, per un fatto di sette anni fa. Il litigio riguardava uno sversament­o di liquami suini, nel Mantovano. Prima l’uomo fu portato davanti a un giudice di pace, finendo assolto. Poi però in tribunale il giudice confermò l’assoluzion­e per l’ingiuria ma stabilendo un risarcimen­to per la parte civile. Su questo l’imputato ha fatto ricorso alla Cassazione che gli ha dato ragione. Alla frase, scrivono infatti i supremi giudici, non si deve attribuire “oggettiva

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