PostFinance dimagrirà
Almeno 500 posti di lavoro verranno cancellati entro la fine del 2020
L’azienda giustifica i tagli con le mutate abitudini dei clienti (digitalizzazione) e della concorrenza di altri attori, non per forza finanziari
PostFinance intende sopprimere fino a 500 impieghi a tempo pieno entro la fine del 2020. La ristrutturazione si rende necessaria per contrastare l’erosione dei margini e la conseguente riduzione dei ricavi, ha indicato la filiale della Posta attiva nel settore dei servizi finanziari. Due terzi dei posti cancellati saranno assorbiti dalla naturale fluttuazione del personale. A causa dell’automazione a della digitalizzazione delle attività, del nuovo orientamento della consulenza per i clienti privati e commerciali e dell’esternalizzazione di alcune attività aziendali, PostFinance avrà bisogno di un organico inferiore a quello attuale, spiega l’azienda in un comunicato. Il ridimensionamento sarà gestito – oltre che con le normali partenze – con il mancato rinnovo dei contratti di lavoro a tempo determinato in scadenza e con prepensionamenti. “Non potremo tuttavia fare a meno di ricorrere anche ai licenziamenti”, afferma il presidente della direzione Hansruedi Köng, citato nella nota. “Si tratta di una scelta dolorosa ma assolutamente inevitabile per far sì che PostFinance resti competitiva a lungo termine”.
Secondo i vertici dell’impresa PostFinance si trova all’interno di un trend negativo “dimostrato chiaramente anche dal risultato d’esercizio in forte calo nel primo trimestre 2018” (che è stato di 96 milioni di franchi, più di un milione al giorno quindi, contro i 236 dei primi tre mesi del 2017). Una tendenza destinata a proseguire: “non possiamo certo stare
con le mani in mano”, sostiene Köng. PostFinance – argomenta l’azienda – opera in un contesto di mercato estremamente difficoltoso. La rivoluzione digitale nel settore bancario procede a ritmi molto serrati e induce profondi cambiamenti nel comportamento dei clienti mentre, contemporaneamente, nuovi concorrenti appartenenti ad altri settori e paesi si affacciano sul mercato. Allo stesso tempo, in particolare a causa del divieto di concedere crediti e ipoteche, nell’attuale fase di interessi negativi i margini si riducono progressivamente, provocando significative flessioni dei ricavi nelle operazioni su interessi, si lamentano i vertici. PostFinance ha avviato la consultazione sulla soppressione di impieghi e promette di assumersi la sua responsabilità sociale. L’impresa punta nel contempo ad affermarsi entro la fine del 2020 come la principale banca digitale in Svizzera. Di conseguenza investirà anno dopo anno circa 250 milioni di franchi nel rinnovamento e nello sviluppo della sua attività commerciale, potenziando ad esempio il settore degli investimenti digitali e individuando nuove fonti d’introiti indipendenti dai tassi d’interesse. In questi ambiti PostFinance creerà in futuro nuovi posti di lavoro che, dove possibile, andrà a coprire con i collaboratori in organico. La reazione sindacale non si è fatta attendere. Syndicom e Transfair condannano il piano di cancellazione di impieghi annunciato da PostFinance: i sindacati accusano la dirigenza di non aver affrontato per tempo le trasformazioni in atto nel ramo e di scaricare ora le difficoltà sul personale. Syndicom critica anche quella che considera la totale mancanza di trasparenza e accusa la filiale della Posta di dare alle maestranze solo mezze informazioni: non dice in particolare quali settori saranno colpiti, alimentando quindi l’incertezza fra i dipendenti.