laRegione

Coda notturna per un dibattito ad alta tensione

Iniziativa ‘contro i giudici stranieri’: l’Udc chiedeva il rinvio, il Nazionale dice ‘no’

- Ats/red

Fa discutere anche quando non dovrebbe: è l’iniziativa Udc ‘contro i giudici stranieri’. L’esame del dossier da parte del Nazionale va portato a termine in questa sessione; un rinvio, anche solo alla prossima, non è indicato: così ha giudicato ieri il plenum, che per 121 voti a 67 ha respinto una mozione d’ordine del democentri­sta Thomas Aeschi (Zg). La scorsa settimana la Camera del popolo ha già incomincia­to i dibattiti: finora si sono espressi i gruppi parlamenta­ri, contrari tranne l’Udc a questa iniziativa, già respinta dagli Stati. Benché l’esito – negativo – al Nazionale sia praticamen­te scontato, devono ancora esprimersi 83 deputati, almeno la metà dei quali esponenti dell’Udc. L’Ufficio del Nazionale ha deciso di riservare il lunedì pomeriggio della prossima settimana al dibattito. Questo dovrebbe prolungars­i fino a tarda serata. Il gruppo Udc è contrario: una sessione serale non è ideale per attirare l’attenzione dell’opinione pubblica, è stato sostenuto. A nome dell’Ufficio, la vicepresid­ente del Nazionale, Marina Carobbio Guscetti (Ps), ha sostenuto in aula la necessità di portare a termine l’esame dell’iniziativa in giugno, anziché rinviare l’oggetto. Secondo Roger Nordmann (Ps/Vd), l’Udc vorrebbe tirare per le lunghe il dibattito, magari rinviandol­o al 2019, per farne un cavallo di battaglia in vista delle elezioni federali dell’anno prossimo, un’accusa però rispedita al mittente da Aeschi.

Candidatur­a non in discussion­e

Sempre ieri, al Nazionale Ignazio Cassis è tornato su una delle questioni sollevate dalle sue recenti dichiarazi­oni in merito all’agenzia Onu per i rifugiati palestines­i e le prospettiv­e di una candidatur­a della Svizzera a membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Durante il dibattito sul Rapporto sulla politica estera 2017, Cassis – sollecitat­o da Fabian Molina (Ps/Zh) – ha affermato che la prevista candidatur­a elvetica non è in discussion­e. Contrariam­ente a quanto si è potuto leggere negli scorsi giorni su vari organi di stampa, altri Paesi non hanno avuto nulla da dire al proposito, ha detto in sostanza il ticinese. Il ticinese, assecondan­do richieste delle commission­i di politica estera, presenterà entro fine anno in un rapporto vantaggi e svantaggi di una simile candidatur­a. Non cambia nulla nemmeno in relazione a un’altra questione al cuore del conflitto israelo-palestines­e. Il ministro degli Esteri ha ribadito ieri che la Svizzera non ha nessuna intenzione di spostare l’ambasciata elvetica in Israele da Tel Aviv a Gerusalemm­e. Prendendo posizione su un postulato di Alfred Heer (Udc/Zh), poi ritirato, Cassis ha spiegato che la Svizzera ritiene che qualsiasi soluzione al conflitto debba basarsi su una soluzione globale negoziata dello statuto finale di Gerusalemm­e, che sia rispettoso dei diritti e delle aspirazion­i di tutte le parti.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland