Domenica si vota in 763 comuni. Tempi lunghi per completare il governo
Ancora la macchina elettorale italiana non si ferma. Domenica prossima si eleggeranno sindaci e consiglieri di 763 comuni (l’eventuale ballottaggio, riservato ai comuni sopra i 15mila abitanti, si terrà il 24 giugno). Alle urne sono chiamati 6,7 milioni di italiani, circa il 13% dell’elettorato nazionale. Sarà interessante vedere se la Lega riuscirà a mantenere o migliorare il risultato delle politiche, come i sondaggi danno a intendere, nonostante corra ancora con quel Berlusconi ‘scaricato’ a Roma. Potrebbe faticare di più il MoVimento 5 Stelle, che sconta il malcontento di una parte dei sostenitori dopo l’accordo con la Lega. In affanno il Pd. Secondo il ‘Post’ in città del Nord come Treviso, Brescia e Vicenza – in mano al centrosinistra – si configura lo scontro ‘tradizionale’ col centrodestra, con pochi spiragli per il M5S. Situazione analoga a Siena. Pisa invece, dove la sinistra governa da 47 anni, potrebbe finire dall’altra parte. Gara a tre ad Ancona, dove il MoVimento ha registrato una forte avanzata a marzo. Al Sud la partita da seguire è quella per Catania, la più popolosa delle città al voto (311mila abitanti), dove si ricandida il piddino uscente Enzo Bianco. Più fluida la situazione a Siracusa (i candidati del centrosinistra sono addirittura due e il M5S appare forte) e a Messina.
Poltrone nella nebbia
Previsti tempi lunghi per la lista di viceministri, sottosegretari e presidenti di commissione. Nella notte si stavano scegliendo i capigruppo: Francesco D’Uva alla Camera e Stefano Patuanelli al Senato per il M5S; leghisti non pervenuti al momento di andare in stampa. Quanto ai nomi per le ‘poltroncine’ di governo, l’Ansa nota che “si naviga a vista”. Il viceministro all’Economia potrebbe essere leghista: Armando Siri o Alberto Bagnai (noto anti-euro). Come vice per gli Esteri sarebbe favorita la cinquestelle Emanuela Del Re. La squadra di comunicazione di Conte potrebbe includere l’ex del ‘Grande fratello’ Rocco Casalino e l’altro grillino Pietro Dettori, oggi nel direttivo dell’Associazione Rousseau, ‘cervello’ del M5S.