laRegione

La Fondazione è fallita

Ex Cima Norma: la Pretura ha decretato la fine della Fabbrica del cioccolato

- SAM/M.Z.

Il presidente Franco Marinotti spiega che si è trattato di un equivoco e che la fattura scoperta di 5mila franchi è stata nel frattempo pagata

Ancora problemi per la Fondazione Fabbrica del cioccolato, che dal 2016 anima alcuni spazi dell’ex stabile Cima Norma a Dangio, in valle di Blenio, con progetti artistici e culturali. Dopo la polemica del mancato pagamento di artisti e dipendenti emersa la scorsa estate – situazione nel frattempo risolta grazie a un piano di rientro elaborato assieme al sindacato Ocst – sul Foglio ufficiale di venerdì 1° giugno è infatti stato pubblicato il fallimento della Fondazione decretato dalla Pretura del Distretto di Blenio. A registro di commercio la società risulta in liquidazio­ne a partire dallo scorso 29 maggio, ma da noi contattato il presidente Franco Marinotti sostiene che si è trattato di un equivoco e guarda con fiducia al futuro. «Avevamo una fattura scoperta di 5mila franchi per una fornitura tecnica, che abbiamo subito provveduto a saldare», spiega alla ‘Regione’. La fondazione si è pertanto opposta e ha chiesto la sospension­e della procedura. Il fallimento è stato decretato a seguito dell’assenza di un rappresent­ante della fondazione all’udienza e quindi della mancanza di una prova che dimostrass­e l’intenzione e la possibilit­à del debitore di saldare la fattura in questione. Marinotti spiega di non aver potuto risponde-

re al telefono per motivi personali e gli altri membri – tra cui figura anche il regista luganese Daniele Finzi Pasca – non sono riusciti a essere reperibili. Sull’attuale situazione del centro culturale, Marinotti spiega che «le cose vanno lentamente sempre meglio», nonostante la mancanza di sostegni pubblici se non

per eventi mirati. «I costi di gestione sono tutti sulle nostre spalle», spiega Marinotti, aggiungend­o che ha dovuto iniziare a investire soldi di tasca propria. «Sto cercando di mantenere in piedi questo progetto a cui credo tanto», aggiunge. Negli spazi donati dagli storici proprietar­i alla fondazione vi lavora al momento un solo dipendente. La continuazi­one o meno del suo contratto di lavoro, nonché delle attività artistiche, dipende ora dalla decisione della Camera di esecuzione fallimenti di riconoscer­e o meno l’effetto sospensivo del ricorso. Per la cui evasione potrebbero volerci anche alcuni mesi.

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TI-PRESS A 50 anni dal termine della produzione di cioccolato, il futuro è ancora incerto

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