Anche la Cultura… paga
Stretto un accordo tra il Decs e la Città di Chiasso. Assicurato un budget fisso fino al 2020
Davide Dosi: ‘Per noi oggi questo è un riconoscimento alle nostre attività ma pure una garanzia per il futuro’
Promuovere la cultura a Chiasso non è stato sempre facile. Spesso e volentieri si è dovuto fare i conti con le casse del Comune. Le attività culturali, si sa, hanno dei costi contabili, sebbene ripaghino ampiamente gli sforzi (certo non in moneta sonante). Capita, però, che la Cultura – quella che ha la capacità di emancipare e far crescere anche una non facile realtà di frontiera – paghi. Letteralmente. Merito di una convenzione (la prima del genere) stretta fra il Decs, il Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, e il Comune della città di confine. Un accordo triennale che vale un budget fisso, da qui al 2020. Apposta la firma in calce al documento, questa intesa non solo attesta un riconoscimento alle proposte chiassesi, ma dà altresì respiro agli operatori culturali. Garantito un sostegno, si assicura altresì la libertà di fare cultura. E il ‘patto’ inaugurato con Chiasso non è che l’inizio. Almeno nelle intenzioni dichiarate della Divisione della cultura e degli studi universitari. La stagione del Cinema Teatro – teatro, danza e musica –, le mostre e le attività del m.a.x. museo, così come i festival, da Festate, imminente, all’appuntamento con la cultura e la musica jazz, hanno, insomma, uno ‘sponsor’ assicurato: il Decs. Certo, nella sostanza, a cambiare sarà soprattutto la prassi: non più richieste (e concessioni) puntuali di contributi, bensì un’unica convenzione triennale. L’ammontare (che alla Divisone non si è voluto rivelare al momento), quello, tirate le somme, resterà immutato. In ogni caso la nuova modalità avvantaggerà tanto la programmazione comunale che il lavoro al Dipartimento, dove approdano oltre un migliaio di sollecitazioni all’anno dai vari angoli del cantone. Per finire in questo modo, snellita la burocrazia, si restituirà «solidità e fiducia» alle grandi istituzioni, ci conferma Raffaella Castagnola Rossini, direttrice della Divisione. E scrollarsi di dosso qualche incertezza, male non fa alla politica di un Comune. «D’ora in poi per il Centro culturale Chiasso avremo un budget costante per i prossimi tre anni», ribadisce il capodicastero Cultura, sport e tempo libero Davide Dosi. E ciò con la consapevolezza che le attività e i progetti di Chiasso rappresentano un apporto fattivo “allo sviluppo, alla ricerca e al prestigio culturale del Cantone”, come sottolineato nella nota del Dipartimento. «Viene riconosciuta la valenza dell’attività culturale del Comune, è indubbio – annota Dosi –. E poter contare su un contributo definito, che non potrà subire riduzioni fino al 2020, è una sicurezza. Sia chiaro, sin qui il Decs ha sempre sostenuto in maniera convinta le nostre proposte. Ma quando si presenta una richiesta – ricorda – permane un punto interrogativo sull’esito che avrà». Le variabili che influiscono sul via libera (o meno) a un sussidio, in effetti, sono diverse, incluse le finanze cantonali. Sta di fatto che ora la città potrà operare le sue scelte culturali con maggiore tranquillità. Anche il fatto che il Decs sia partito da sud, da Chiasso, è interessante. «Dal mio punto di vista – ci concede Dosi – è senz’altro positivo che abbiano iniziato da qui: è un po’ un riconoscimento a quanto fatto in questi anni».
Aperte trattative con gli altri centri
La cittadina, comunque, ha fatto da apripista e non resterà la sola. «Abbiamo avviato questa pratica anche con altre città – ci fa sapere la direttrice della Divisione –. Ad esempio siamo a buon punto con Lugano e stiamo procedendo allo stesso modo con Bellinzona, mentre è stata concretizzata la richiesta a Locarno e Ascona, che dovremo incontrare. Abbiamo, invece, atteso la nomina del nuovo sindaco di Mendrisio, per contattare il capoluogo». La missiva, comunque, ci dice Raffaella Castagnola Rossini, è già stata imbucata. La scelta, poi, starà ai Municipi. «Da parte nostra continueremo a monitorare, anno per anno, la qualità delle attività proposte. Va detto che potendo interloquire, nelle intenzioni, con sei nuclei cittadini – chiosa –, distribuiremmo in modo equo i fondi Swisslos, a tutela di tutti gli agglomerati. Anche nei rapporti fra Cantone e Comuni, quanto a sostegno alle manifestazioni, guadagneremo in trasparenza».