‘Normale che qualcuno arrivi dall’Italia. Leonid? Ho tutto sotto controllo’
Tra i venti di guerra che spirano tra Lugano e il resto del Ticino (o perlomeno una parte), ce ne sono alcuni che portano con loro voci e mugugni relativi al settore giovanile bianconero e in particolare a scelte e metodi del suo presidente, l’imprenditore russo Leonid Novoselskiy, in carica da circa un anno e il cui figlio fa parte proprio della sezione allievi del club luganese. «I problemi sono altri, non certo il russo che tutti demonizzano – puntualizza Renzetti –. Anzi, trovarne di persone disposte a metterci soldi (circa un milione a stagione, ndr) e passione come lui. E ci tengo a dire che ho tutto sotto controllo, non ho paura che se ne vada, ho chiesto delle garanzie, effettua sempre i versamenti in anticipo e in ogni caso ho messo una persona a controllare i conti, per cui siamo tranquilli. Anche perché lui è il presidente del settore giovanile, ma quest’ultimo dipende comunque dalla nostra Sa. Non capisco perché bisogna a tutti i costi cercare del marcio dove non ce n’è, soprattutto vista la fine che hanno fatto altre realtà del nostro cantone». Tra le critiche principali (arrivate anche da oltre confine, ma non solo), quella di attirare o reclutare ragazzini (anche sotto i 10 anni) e allenatori dalla vicina Italia, questo nonostante la Fifa vieti i trasferimenti internazionali di minorenni e la stessa Asf (Associazione svizzera di calcio) imponga la formazione di elementi locali... «So che ci sono dei ragazzi che vogliono venire qui, o meglio le loro famiglie vogliono portarli da noi e alcuni già ci sono, ma se è così è perché hanno saputo che lavoriamo bene. Le altre grandi società svizzere pescano giocatori anche fuori dai loro confini cantonali, ad esempio il Gc ha vicino il canton Argovia, Sciaffusa ecc. Noi invece abbiamo il confine con l’Italia, per cui è pure normale che qualcuno arrivi da lì. In ogni caso in percentuale sono pochissimi rispetto a tutti i ragazzi che abbiamo, ma chi vuole attaccarsi a queste cose continuerà a farlo, piuttosto che notare come nel weekend abbiamo chiuso al quarto posto un torneo internazionale a Campione (il Champions Trophy, categoria U11, ndr), risultando il miglior club svizzero e pareggiando 0-0 con il Barcellona dominatore della manifestazione... Più o meno stesso discorso per i tecnici, che tra l’altro qui da noi non è che abbondino proprio». Riguardo alle voci che vorrebbero degli imprenditori russi interessati a entrare nella Sa bianconera, il numero uno del club risponde: «Magari fosse vero. Degli interessati ci sono, ma non sono russi. Sono in corso delle trattative, ma finché non vedo i soldi, non credo a nulla. Per il momento vado ancora avanti da solo».