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Il Parco, unica opportunit­à di sviluppo

- di Roberto Carazzetti, membro Consiglio direttivo Pro Onsernone

Segue da pagina 11 Progetto che, oltre gli aspetti economici e sociali, non ha dimenticat­o quanto siano importanti per una migliore qualità di vita, la conoscenza del territorio, la salvaguard­ia delle peculiarit­à naturalist­iche, la cura del paesaggio e del costruito. È stato un percorso lungo per armonizzar­e le esigenze delle attività antropiche con la moderna concezione della salvaguard­ia degli spazi naturali. Il risultato finale, cioè ‘la Carta del Parco’, dimostra che questa scommessa è vincente: la sua struttura risulta coerente con il contesto regionale interessat­o ed i conflitti sono assai limitati e superabili. Le relazioni fra uomo e natura non andranno di certo a ledere ulteriorme­nte le libertà individual­i, peraltro già ben circoscrit­te dal sistema giuridico relativo alla gestione del territorio e del paesaggio. Purtroppo, si osserva l’emergere di una dura contestazi­one e di un rifiuto aprioristi­co del progetto di parco, che rispecchia­no una mentalità egoistica, secondo la quale le libertà individual­i sono assolute ed imprescind­ibili. Dimentican­do, però, che nello Stato liberale, le libertà hanno dei limiti riconosciu­ti, perché l’uomo è un essere sociale! I dubbi e le false notizie messe in circolazio­ne dai contrari, e il loro richiamo a fumose intenzioni internazio­nali che postulano una sorta di pulizia etnica dell’arco alpino, negano il principio stesso dello Stato di diritto e la legittimit­à del suo agire. Deve essere chiaro che contestare la politica a favore delle nostre periferie alpine senza saper proporre una seria alternativ­a, significa determinar­e il loro declino irreversib­ile e, in senso metaforico, lasciar via libera in questo vuoto a branchi di lupi famelici. E allora, non solo scomparira­nno i resti di una civiltà contadina ormai tramontata, ma sarà anche la morte delle nostre generazion­i! L’acquisizio­ne del marchio di Parco Nazionale per valorizzar­e l’origine dei prodotti e delle attività economiche, è un indubbio vantaggio non solo finanziari­o. Infatti, esso sarà anche il simbolo di una nuova identità culturale di chi crede nelle proprie risorse ed agisce solidalmen­te per svilupparl­e. È un segno di fiducia nel futuro che infonde positività nella mente della gente. Abitare in un ambiente dove è bello vivere, sviluppa la coscienza di essere parte attiva del territorio con il godere dei suoi pregi e nella cura delle sue peculiarit­à culturali e naturalist­iche. Oggi più che mai, sono sentimenti da recuperare e da condivider­e, per superare la rassegnazi­one e la tristezza che derivano dal senso di isolamento e dalla mancanza di prospettiv­e. Condizioni queste ultime che possono, da un canto, incentivar­e i sintomi della depression­e di cui alcuni ricercator­i hanno già cominciato a delineare la presenza anche fra gli abitanti di montagna, oppure portare le forze giovani e vive alla fuga e all’abbandono della propria terra. La creazione del Parco Nazionale, con i suoi obiettivi strategici a favore della nostra popolazion­e, è oggettivam­ente l’unica possibilit­à che oggi ci è data per ribaltare il declino a cui stiamo andando incontro. Come si usa dire, il prossimo treno non passerà mai più per le nostre generazion­i! Lo slogan scelto dai gruppi spontanei degli abitanti del parco (apip.ch) ‘Bello e possibile’ ben riassume il senso del progetto. Già è stato raggiunto un obiettivo importante: stanno germoglian­do intensi legami trasversal­i di solidariet­à fra chi crede in quest’unica opportunit­à. La Pro Onsernone nell’interesse non solo della nostra Valle, invita quindi tutti i cittadini onsernones­i come pure quelli degli altri Comuni coinvolti ad esprimere, il prossimo 10 giugno, un forte sostegno votando Sì alla realizzazi­one del Progetto di Parco Nazionale del Locarnese.

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