Il Parco, unica opportunità di sviluppo
Segue da pagina 11 Progetto che, oltre gli aspetti economici e sociali, non ha dimenticato quanto siano importanti per una migliore qualità di vita, la conoscenza del territorio, la salvaguardia delle peculiarità naturalistiche, la cura del paesaggio e del costruito. È stato un percorso lungo per armonizzare le esigenze delle attività antropiche con la moderna concezione della salvaguardia degli spazi naturali. Il risultato finale, cioè ‘la Carta del Parco’, dimostra che questa scommessa è vincente: la sua struttura risulta coerente con il contesto regionale interessato ed i conflitti sono assai limitati e superabili. Le relazioni fra uomo e natura non andranno di certo a ledere ulteriormente le libertà individuali, peraltro già ben circoscritte dal sistema giuridico relativo alla gestione del territorio e del paesaggio. Purtroppo, si osserva l’emergere di una dura contestazione e di un rifiuto aprioristico del progetto di parco, che rispecchiano una mentalità egoistica, secondo la quale le libertà individuali sono assolute ed imprescindibili. Dimenticando, però, che nello Stato liberale, le libertà hanno dei limiti riconosciuti, perché l’uomo è un essere sociale! I dubbi e le false notizie messe in circolazione dai contrari, e il loro richiamo a fumose intenzioni internazionali che postulano una sorta di pulizia etnica dell’arco alpino, negano il principio stesso dello Stato di diritto e la legittimità del suo agire. Deve essere chiaro che contestare la politica a favore delle nostre periferie alpine senza saper proporre una seria alternativa, significa determinare il loro declino irreversibile e, in senso metaforico, lasciar via libera in questo vuoto a branchi di lupi famelici. E allora, non solo scompariranno i resti di una civiltà contadina ormai tramontata, ma sarà anche la morte delle nostre generazioni! L’acquisizione del marchio di Parco Nazionale per valorizzare l’origine dei prodotti e delle attività economiche, è un indubbio vantaggio non solo finanziario. Infatti, esso sarà anche il simbolo di una nuova identità culturale di chi crede nelle proprie risorse ed agisce solidalmente per svilupparle. È un segno di fiducia nel futuro che infonde positività nella mente della gente. Abitare in un ambiente dove è bello vivere, sviluppa la coscienza di essere parte attiva del territorio con il godere dei suoi pregi e nella cura delle sue peculiarità culturali e naturalistiche. Oggi più che mai, sono sentimenti da recuperare e da condividere, per superare la rassegnazione e la tristezza che derivano dal senso di isolamento e dalla mancanza di prospettive. Condizioni queste ultime che possono, da un canto, incentivare i sintomi della depressione di cui alcuni ricercatori hanno già cominciato a delineare la presenza anche fra gli abitanti di montagna, oppure portare le forze giovani e vive alla fuga e all’abbandono della propria terra. La creazione del Parco Nazionale, con i suoi obiettivi strategici a favore della nostra popolazione, è oggettivamente l’unica possibilità che oggi ci è data per ribaltare il declino a cui stiamo andando incontro. Come si usa dire, il prossimo treno non passerà mai più per le nostre generazioni! Lo slogan scelto dai gruppi spontanei degli abitanti del parco (apip.ch) ‘Bello e possibile’ ben riassume il senso del progetto. Già è stato raggiunto un obiettivo importante: stanno germogliando intensi legami trasversali di solidarietà fra chi crede in quest’unica opportunità. La Pro Onsernone nell’interesse non solo della nostra Valle, invita quindi tutti i cittadini onsernonesi come pure quelli degli altri Comuni coinvolti ad esprimere, il prossimo 10 giugno, un forte sostegno votando Sì alla realizzazione del Progetto di Parco Nazionale del Locarnese.