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Natura e salute vanno di pari passo

- Di Franco Cavalli, oncologo

Segue da pagina 11 L’inquinamen­to provocato dall’uomo non si ferma alla terraferma: i nostri oceani sono oramai pieni di plastiche e microplast­iche e di residui petrolifer­i e dire che da loro peschiamo i pesci che finiscono nei nostri piatti. Certo la medicina ci ha prolungato la vita. Oggi in Svizzera viviamo in media più di 80 anni, mentre all’inizio del secolo scorso l’aspettativ­a di vita media era di soli 42, ma ciò non toglie che ad ogni picco d’inquinamen­to atmosferic­o gli ospedali registrano un picco di infarti e che si registra un aumento preoccupan­te dell’incidenza di specifiche forme tumorali, come quelle della tiroide, dei polmoni e del sistema linfatico: quest’ultimo ci difende dalle nocività dell’ambiente e viene quindi oggi continuame­nte “strapazzat­o”. Ciò mentre stanno pure aumentando in modo drammatico le allergie, tanto che oggi una persona su 4 soffre di una patologia di natura allergica. Per centinaia di migliaia di anni l’uomo si è evoluto a stretto contatto con la natura e ora, nel giro di pochi decenni ci troviamo confrontat­i a una miriade di sostanze alle quali il nostro corpo non è abituato e alle quali non ha avuto il tempo di adattarsi. Questo è però solo uno degli aspetti che occorre tenere in consideraz­ione quando parliamo della natura e della sua protezione. L’altro concerne il nostro benessere mentale. Lo sviluppo industrial­e dell’ultimo secolo ci ha letteralme­nte scaraventa­ti in un frenetico universo multitaski­ng fatto di computer, di smartphone e di automobili. Per restare competitiv­i sul mercato del lavoro dobbiamo essere sempre raggiungib­ili, flessibili e produttivi. Negli ambienti urbani, in cui la maggioranz­a di noi vive, siamo continuame­nte sottoposti a stress e al rumore del traffico, un contesto tutt’altro che favorevole alla nostra salute fisica e psichica. Ecco perché la possibilit­à di ritirarci, anche solo per qualche giorno, in una natura incontamin­ata è un’esperienza tanto rilassante e gratifican­te. La natura ci rende più felici, energici e in salute. Non a caso la creatività sembra sviluppars­i maggiormen­te quando siamo immersi in posti in cui la natura predomina, e in cui siamo lontani dal traffico e dalla tecnologia. Creare un parco significa preservare un lembo della nostra terra dal degrado, ma significa pure per ognuno di noi l’opportunit­à di poterci rilassare e immergere, fosse anche solo di tanto in tanto o per qualche ora, in quell’universo straordina­rio che ci ha plasmato per tanti millenni. Come abitante di Ascona e patrizio delle Terre di Pedemonte ho l’occasione sui Monti di Verscio di contribuir­e personalme­nte alla salvaguard­ia di una piccola porzione di natura ancora intatta e di poterla tramandare intatta anche ai miei figli, ecco perché il 10 giugno voterò con un convinto Sì al Parco Nazionale del Locarnese.

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