Il Gran Consiglio retico istituirà una Commissione parlamentare d’inchiesta
La prossima settimana il Gran Consiglio retico, su richiesta della Commissione della Gestione, istituirà una Commissione parlamentare d’inchiesta sul caso degli illeciti nel settore delle costruzioni nei Grigioni e sui comporta- menti delle autorità e della polizia nei confronti del pentito Quadroni. Il plenum dovrà unicamente decidere sull’istituzione e sull’organizzazione di detta Commissione che viene proposta di cinque membri che verranno eletti dal Gran Consiglio, così come eletti verranno Presidente e Vicepresidente. Oltre ciò, il plenum dovrà votare un credito di 600’000 franchi, tanto costeranno al Cantone le spese di questa Commissione (aperta la possibilità alla Commissione di servirsi di periti). C’è da aspettarsi che il Parlamento non voterà solo quanto proposto ma discuterà su svariati aspetti di una vicenda che sta ormai da mesi tenendo banco, non solo sui media ma anche nell’opinione pubblica di tutto il Paese e ne sta addirittura travalicando i confini. C’è da aspettarsi che il Gran Consiglio sia d’accordo su queste proposte. Non però su tutte. L’Unione Democratica di Centro, per esempio, ha già annunciato di non accettare quella misura contenuta nell’organizzazione della raccolta di testimonianze dei funzionari dello Stato, che prevede la presenza di un membro del Governo (quindi di un superiore, nonché parte in causa) a questi interrogatori. Governo che potrà – secondo quanto proposto – addirittura intervenire nell’interrogatorio. Cosa che anch’io non sono disposta ad accettare, nonostante esistano disposizioni federali che, in casi analoghi, vengono applicate per il Governo federale. Non pone invece problemi la visione da parte del Governo di quanto affermato dai funzionari, cosa questa in sintonia con la legge cantonale sulla trasparenza. Il vero problema per il plenum è costituito dal fatto che, la proposta della Commissione della gestione su questa inchiesta, consiste in un unico “pacchetto”: istituzione e organizzazione sono “legate” in una sola domanda. Se si dice no all’organizzazione perché non si vuole l’interferenza del Governo, si dice no anche all’istituzione della Commissione. A meno che si riesca, cammin facendo, a modificare le disposizioni organizzative legate all’istituzione della Commissione, cosa sulla cui riuscita mi permetto di dubitare. Mi permetto anche di dubitare che si possa evitare quella parte del dibattito che riguarda l’internamento coatto del denunciante Quadroni in una clinica psichiatrica. Un elemento preponderante di questa vicenda che tocca principi, diritti e valori, destinata – a torto o a ragione – a far “drizzare le orecchie” dell’opinione pubblica. Ed è giusto che sia così, nonostante “die Weltwoche” cerchi di contrastare la difesa morale messa in atto dall’ex giudice federale Giusep Nay, di Adam Quadroni.