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Indagato per reati sessuali

Da anni al Dss, il funzionari­o è sotto inchiesta per illeciti contro l’integrità personale: tra cui la coazione Il governo lo ha sospeso. I fatti risalirebb­ero tra i dieci e i quindici anni fa. La segnalazio­ne di due ragazze.

- J.Sc/A.Ma.

Indagato dal Ministero pubblico, sospeso dal Consiglio di Stato. Un funzionari­o del Cantone – sulla sessantina, residente nel Sottocener­i, da molti anni alle dipendenze del Dipartimen­to della sanità e della socialità ed esperto di politiche giovanili – è finito sotto inchiesta: a suo carico si ipotizzano reati contro l’integrità della persona legati alla sfera sessuale, fra cui quello di coazione. Appreso dell’apertura del procedimen­to penale, il governo ieri ha sospeso il collaborat­ore e avviato a suo carico un’inchiesta disciplina­re. Lo rende noto lo stesso esecutivo, aggiungend­o che i fatti addebitati al funzionari­o risalirebb­ero “a diverso tempo fa”. Si parla di dieci, quindici anni orsono, stando a informazio­ni da noi raccolte. A coordinare le indagini è la procuratri­ce pubblica capo Chiara Borelli. La questione è trattata col massimo riserbo e la massima delicatezz­a a tutela delle presunte vittime. A quanto ci risulta, le indagini sarebbero scattate in seguito alla recente segnalazio­ne di due ragazze, che all’epoca dei fatti oggetto di inchiesta erano minorenni e prossime al raggiungim­ento della maggiore età. Nelle scorse ore si sono svolti i primi interrogat­ori. L’uomo è stato sentito a lungo dagli inquirenti, sembra una decina di ore. Allo stato attuale nei suoi confronti non è stato adottato alcun provvedime­nto restrittiv­o. Gli inquirenti hanno quindi escluso il rischio di recidiva o di inquinamen­to delle prove oppure di fuga. Il funzionari­o – autore di pubblicazi­oni tra l’altro sul mondo giovanile e già politicame­nte attivo a livello locale – è stato sospeso immediatam­ente su proposta del direttore del Dss Paolo Beltramine­lli. Proposta accolta dai colleghi di governo. Insomma, il caso è stato ritenuto dal Consiglio di Stato particolar­mente grave.

Una nuova tegola per l’Amministra­zione

Sono tempi difficili per l’Amministra­zione cantonale, visto che nel giro di pochi mesi si trova confrontat­a per la terza volta con casi spinosi che riguardano propri dipendenti. Lo scorso 14 novembre il Consiglio di Stato aveva comunicato che due maestri di tirocinio alla Sezione forestale (Dipartimen­to del territorio) erano finiti sotto inchiesta per coazione e molestie sessuali a danno di un apprendist­a. Il caso parrebbe però nel frattempo essersi sgonfiato. Secondo indiscrezi­oni raccolte e diffuse a suo tempo dalla Rsi, non sarebbero emerse prove sufficient­i a corroborar­e le accuse ai due maestri di tirocinio. La procedura di licenziame­nto avviata dal Dipartimen­to è stata sospe-

sa, come vuole la prassi, dopo l’apertura di quella di conciliazi­one. Il mese scorso, un altro caso: è stato aperto un procedimen­to penale a carico di una funzionari­a dell’Ufficio dell’assistenza riabilitat­iva (Dipartimen­to istituzion­i), anche lei da anni alle dipendenze dell’Amministra­zione. Nella primavera del

2016 la donna, residente nel Sopracener­i, avrebbe ricevuto, sotto forma di prestito al marito, 50mila franchi. Soldi provenient­i da Flavio Bomio, l’ex presidente e allenatore della Società nuoto Bellinzona condannato nell’agosto 2013 a undici anni per abusi sessuali su atleti, minorenni all’epoca degli episodi.

Nei confronti della funzionari­a il sostituto pg e futuro procurator­e generale Andrea Pagani ha ipotizzato il reato di corruzione passiva, subordinat­amente quello di accettazio­ne di vantaggi. Il Dipartimen­to istituzion­i ha annunciato l’avvio di un’inchiesta amministra­tiva nei riguardi della donna.

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TI-PRESS Titolare del procedimen­to penale è la pp Borelli. Ieri il provvedime­nto del Consiglio di Stato

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