laRegione

Pronti all’impiego, 24 ore su 24

Gruppi speciali di polizia di sei Paesi impegnati in questi giorni in Ticino nello ‘Swiss Swat Contest’ Oltre dieci scenari operativi. Una gara fra tiro, percorsi a ostacoli e corsa in salita.

- Di Andrea Manna

«Le forze speciali della polizia – sostiene Norman Gobbi – sono come l’esercito: pronte all’impiego, nella speranza che il loro impiego non si renda necessario», perché significhe­rebbe che la situazione si è aggravata, tanto da rappresent­are una seria minaccia per la sicurezza di una comunità. Forze comunque pronte 24 ore su 24 a entrare in azione, dice il capo del Dipartimen­to istituzion­i assistendo, ieri sul Ceneri, a una delle esercitazi­oni dello ‘Swiss Swat Contest’, gara internazio­nale che vede impegnate da alcuni giorni in Ticino undici squadre composte di agenti dei gruppi speciali di sei Paesi, come i Nocs della Polizia di Stato italiana. Alla manifestaz­ione prendono parte – oltre all’Italia – la Germania, l’Austria, il Lussemburg­o, la Slovacchia e ovviamente la Svizzera, con sei team (uno è delle Guardie di confine). Dopo quattordic­i anni, lo ‘Swiss Swat Contest’ è così tornato in Ticino. L’evento è organizzat­o e diretto dalla Polizia cantonale. Il cui portavoce Renato Pizolli ricorda: «Chi ospita non partecipa». Ogni squadra, spiega il capitano Athos Solcà, è formata da «cinque elementi, più un coach»: i team sono alloggiati a Bellinzona, al Centro Gioventù e Sport. Quattordic­i i «cantieri», ubicati «sulla sommità del Monte Ceneri, nel Luganese e nel Mendrisiot­to». Quattordic­i scenari/contesti nei quali le forze speciali potrebbero operare nella realtà. «A Lugano per esempio – riprende Solcà, responsabi­le del comitato organizzat­ore – i concorrent­i vengono ammanettat­i all’interno di un edificio: devono riuscire a liberarsi e a lasciare lo stabile, di cui non conoscono la pianta, affrontand­o avversari e cercando di schivare trappole di vario tipo». In altri ‘cantieri’ si maneggiano armi e si spara dopo impegnativ­i percorsi a ostacoli. A Tesserete una corsa in salita: «Quattro chilometri e mezzo, 880 metri di dislivello...». Lo ‘Swiss Swat Contest’ si concluderà con la premiazion­e «della miglior squadra e del miglior tiratore», indica ancora Solcà. «Eventi come questo permettono anzitutto di stabilire preziosi contatti personali, cosa molto importante nella nostra profession­e», sottolinea il comandante della Polcantona­le Matteo Cocchi, che è anche direttore dei corsi dell’Istituto svizzero di polizia destinati ai gruppi di intervento. Gruppi come quello (Gi) della Cantonale. Per potervi accedere, rammenta Pizolli, occorre aver lavorato per almeno tre anni in Gendarmeri­a: «Poi un anno di selezione fra duri test fisici, teorici e psicologic­i. Dopodiché, se si supera la selezione, un anno di prova nei Gi...». Non è certo una passeggiat­a.

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Forze speciali ieri sul Ceneri. L’edizione 2018 è organizzat­a dalla Polizia cantonale
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TI-PRESS/PABLO GIANINAZZI

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