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Un’occasione per rilanciare l’immagine della piazza bancaria

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Quali sono i criteri per definire un investimen­to finanziari­o sostenibil­e? Se non sbaglio anche i titoli di Volkswagen, prima dello scandalo ‘Dieselgate,’ erano considerat­i tali.

Gli investimen­ti sostenibil­i si lasciano suddivider­e in diverse categorie e approcci. Con lo ‘screening negativo’, ad esempio, andiamo a eliminare determinat­i settori economici ritenuti incompatib­ili con i propri valori in ambito ambientale e sociale. Con lo screening positivo andiamo invece a selezionar­e le aziende ‘best in class’, le più virtuose dal punto di vista del proprio approccio alla sostenibil­ità. C’è poi un comparto molto importante di prodotti, ad esempio fondi d’investimen­to, che possiamo definire tematici, per chi ad esempio vuole investire i propri risparmi in società specializz­ate nella produzione di energia pulita. Per quanto riguarda il ‘Dieselgate’ mi risulta che diverse società di rating sostenibil­e avessero in realtà segnalato il rischio che si stava accumuland­o in relazione ad alcune società automobili­stiche, in particolar­e a causa di determinat­e pratiche di governance e i relativi controlli interni, ritenute poco compatibil­i con le migliori pratiche del settore.

Come si colloca la Svizzera in questo campo rispetto al resto del mondo e dell’Europa in particolar­e?

La Svizzera è sicurament­e tra i primi posti nell’ambito della finanza sostenibil­e. Si stima che circa un terzo degli investimen­ti mondiali nel microcredi­to siano gestiti nel nostro Paese, ma anche altre piazze, come Londra, stanno cercando di profilarsi in maniera importante. Swiss sustainabl­e finance è nata nel 2014 come associazio­ne mantello di tutti gli operatori interessat­i a promuovere la finanza sostenibil­e e per aiutare la nostra piazza finanziari­a a mantenere una posizione di leadership in questo mercato. La finanza sostenibil­e rappresent­a una grande opportunit­à per rilanciare il nostro settore, anche in termini d’immagine. Se nei vecchi film di James Bond i soldi del cattivo si trovavano sempre in una banca svizzera mi piace pensare che in un prossimo film, dedicato magari a dei nuovi eroi che lottano per salvare la natura, i soldi dei buoni, che servono a realizzare questi progetti ambientali, vengano proprio dalla Svizzera. Nella realtà già oggi è proprio così, ma purtroppo l’immagine che si ha all’estero della Svizzera è ancora legata al nostro passato. GENE

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