Cambridge Analytica ‘generosa’ con Assange
Londra – Cambridge Analytica, Julian Assange, Wikileaks, Facebook: di triangolazione in triangolazione, vengono alla luce e si confondono i rapporti e le connivenze tra colossi dei social, disinformatici, lanciatori d’allarme. Ieri è stato il ‘Guardian’ a scrivere che Brittany Kaiser, dirigente di Cambridge Analytica, incontrò nel febbraio 2017 Julian Assange nell’ambasciata ecuadoregna a Londra, dove è rifugiato. Abbastanza per insinuare il sospetto di una collaborazione fra Wikileaks e la società di consulenza, travolta dallo scandalo della raccolta dei dati di milioni di utenti di Facebook a fini di propaganda. L’esistenza di contatti era già stata ammessa mesi fa dallo stesso Assange, precisando d’aver respinto un’offerta di denaro per condividere con Cambridge Analytica le mila e-mail in grado di imbarazzare Hillary Clinton carpite nel 2016 durante la campagna presidenziale Usa e ottenute da Wikileaks. La novità sta tuttavia in questa successiva visita di Kaiser, durante la quale la ex dirigente dice d’aver discusso con Assange dell’esito del voto americano. Ma soprattutto di aver promesso pure un versamento in criptovaluta: come “donazione personale” a Wikileaks, sua “ong preferita”. Ma per Facebook non è finita qui. Ancora ieri, il ‘New York Times’ ha scritto che la società di Zuckerberg ha condiviso i dati personali di alcuni utenti con almeno quattro società cinesi che producono smartphone e dispositivi mobili. Fra queste c’è anche il colosso delle telecomunicazioni Huawei che, secondo l’intelligence americana, presenta rischi per la sicurezza nazionale. Rischi talmente forti da spingere i servizi a chiedere alle istituzioni e ai cittadini americani di non comprare i loro cellulari. Con i big cinesi Facebook ha siglato nel 2010 accordi per la condivisione di dati simili a quelli svelati sempre dal ‘New York Times’ con colossi del calibro di Apple, Amazon e Samsung. La differenza principale però sta nel fatto che Facebook in Cina è vietata dal 2009. E che Zuckerberg è da allora impegnato a conquistarsi i favori di Pechino...